venerdì 23 settembre 2011

Droga. Pioggia di arresti tra Racalmuto, Canicattì e Grotte

(fonte: Ansa)
Ventitre persone sono state arrestate,questa notte, nel corso di una operazione antidroga, denominata ‘Panis’, dei carabinieri della compagnia di Canicattì. L’inchiesta centrata sui paesi di Canicattì, Racalmuto e Grotte è stata coordinata dal sostituto procuratore Giacomo Forte, del dipartimento delitti di estorsione, usura e contro il patrimonio, e dal procuratore aggiunto Ignazio Fonzo che hanno chiesto le misure cautelari firmate dal gip del tribunale di Agrigento.
Gli investigatori hanno scoperto un presunto vasto giro di spaccio di eroina, cocaina ed hashish.
L’inchiesta antidroga denominata ‘Panis’ è stata avviata all’inizio dello scorso anno. Uomo cardine dell’indagine è considerato dagli inquirenti Giuseppe Lo Cicero, 33 anni, di Racalmuto, già arrestato il 5 aprile 2008, perché trovato con 25 gr. di droga, fra cui cannabis e cocaina, pronta per lo spaccio. Da Lo Cicero è partita un’attività di pedinamento e intercettazione che ha portato agli arresti di stanotte. Nel carcere Petrusa di Agrigento sono finiti: Daniele Lodato, 28 anni; Maria Pia Piazza, 44; Gioacchino Amato, 32; Lina Licata, 30; Lillo Lodato, alias ‘Luigi’, 30; Alessandro Vincenzo Maurici, 31, tutti di Canicattì (Ag); Hosni Ben Brahem, tunisino, 29; Moncef Ben Dhafer, tunisino, 36; Giuseppe Lo Cicero, 33, di Racalmuto; Vincenzo Mongitore, 27; Alfonso Mantione, 23; Antonio Alfano, di Agrigento, 23; Biagio Campanella, 26, di Racalmuto; Antonio Guarneri, 31; Diego Guarneri, 30; Francesco Infantino, detto ‘Ciccio Muzzuni’, 48, di Grotte; Maurizio Cassaro, detto ‘Il siciliano’, 45. Agli arresti domiciliari sono finiti, invece, Calogero Arcangelo Morreale, 31; Calogero Gioacchino Morreale, 35; Alfonso Lorenzano, 26, di Agrigento; Tanja Van Den Abbeele, 30; Samuela Puma, 25; Giuseppa Nobile, 40, di Canicattì (Ag).

3 commenti:

  1. Come al solito nei fatti di cronaca Racalmuto c'è sempre, non manca mai.

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  2. La pena dovrebbe essere di 15 anni di lavori forzati in miniera per conto dello Stato per pagare il loro mantenimento nelle patrie galere e per pagare il debito con la società. In caso di rivolta far esplodere della dinamite e seppellirli per sempre. PROBLEMA RISOLTO! GLI ALTRI CI PENSEREBBERO BENE PRIMA DI VENDERE VELENO PER I NOSTRI FIGLI!!!!!!!!!

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  3. all'anonimo di sopra.x te così si risolvono i problemi di una società,complimenti,xchè nn mettere la pena capitale allora come in AMERICA ,così protremmo poi con grande ipocrisia essere solidali col condannato a morte.x risolvere una problematica del genere in primo luogo bisogna essere vicini ai nostri adorati figli,e cercare di inculcare sani principi,nn farli sentire paperon dei paperoni ,così anche volendo nn potrebbero comprare certa robaccia,quello che dovremmo capire un pò tutti ,e che bisogna andare a monte al disagio dun ragazzo che assume sostanze stupefacenti,nn basta che nn ci siano spacciatori,ma risolvere il loro disagio sociale.spero che tu mi voglia scusare del mio intervento,ma io voglio che mio figlio nn si droghi nn xchè nn ci siano spacciatori, ma bensì xchè nn ne ha la necessità.

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