venerdì 15 luglio 2011

Grotte. I tre finalisti del Premio Letterario "Racalmare, Leonardo Sciascia"

Questa mattina, presso il Palazzo dei Filippini di Agrigento, ha avuto luogo la conferenza stampa di presentazione della ventitreesima edizione del premio letterario “ Racalmare, Leonardo Sciascia“. Il premio organizzato dal Comune di Grotte vede come finalisti, Franco Di Mare con “Non chiedere perché” (Rizzoli), Paolo Di Stefano con “LA Catastòfa. Marcinelle 8 agosto 1956” (Sellerio) e Francesco Pinto con “ La strada dritta” ( Mondadori). A decidere i tre finalisti, una commissione selezionatrice guidata dal giornalista e scrittore, Gaetano Savatteri, che dallo scorso anno ricopre il ruolo di presidente onorario del premio “Racalmare, Leonardo Sciascia”.
A giudicare le opere in concorso sarà una giuria popolare, composta da oltre 30 lettori di Grotte, che insieme alla commissione selezionatrice, decreteranno il proprio gradimento attraverso un voto segreto nella serata conclusiva del premio che avrà luogo sabato 27 e domenica 28 agosto in piazza Umberto I di Grotte.

“Siamo alla 23esima edizione del ‘ Raclamare – Leonardo Sciascia’- dichiara il sindaco di Grotte Paolo Pilato - e riconfermiamo la formula della giuria popolare quest’anno, perché risulta un metodo vincente, poiché con questa formula intendiamo coinvolgere tutti e soprattutto i giovani nel partecipare a quest’evento letterario, che ormai da anni sta assumendo sempre più valore a livello provinciale e regionale”.

“Il vincitore di questo premio - spiega il giornalista, scrittore Gaetano Savatteri – lo decreteranno gli abitanti di Grotte, i quali saranno impegnati nella lettura di questi libri per questo periodo prima del grande giorno finale, i tre libri in finale sono legati tra loro da un filo conduttore, i diversi eventi collettivi che hanno segnato le vicende nazionali nella storia”.

(Agrigentonotizie.it)

1 commento:

  1. All'amico Gaetano che serba, con affetto sincero ed immediato, attaccamento alla sua terra, a cui continuamente dà lustro, va il mio fraterno ringraziamnto.
    Ormai è passato più di un trentennio da quando Gaetano stampò il primo numero di Malgradotutto con il ciclostile della Parrocchia. Sin da allora, appena quattordicenne, dimostrò la sua attitudine a intelligere tra le vicende umane, la capacità ed il coraggio di dare voce ad opinioni e denuncie, ma pricipalmente la tenacia a supera ogni forma di ostracismo diretto a mettere a tacere quel piccolo gionale di Gaetano ed altri. Gaetano tu certe cose le hai capite a 14 anni. Io, aimè, li ho capite a 35 anni, cioè a dire che la libertà di parola e di pensiero spesso dà fastidio a chi gestsce il potere, in special modo se qust'ultimi hanno il carbone bagnato. Gaetano, la tua presenza assidua nel nostro territorio oltre ad essere un piacere e anche una speranza di crescita civile e culturale.

    RispondiElimina