giovedì 9 dicembre 2010

Cento Racalmutesi per restaurare una tela del ‘600

Circa 100 finanziatori per restaurare una tela del Seicento. Mentre si parla di crisi economica e di Comuni ed Enti pubblici in gravi condizioni finanziarie, a Racalmuto, il paese di Sciascia, un comitato spontaneo, capeggiato da Salvatore Picone ed Enzo Sardo – impegnati nelle iniziative culturali e sociali – hanno raccolto più di 4.000 euro per restaurare una tela raffigurante la Madonna del Lume.
L’antico dipinto, da più di cinquant’anni non esposto e conservato con cura nella chiesa Madre di Racalmuto prima dal compianto arciprete Don Alfonso Puma e poi dall’attuale Don Diego Martorana, tornerà all’antico splendore grazie ai cento benefattori che il 10 dicembre, alle 18, presenteranno alla città il quadro che adesso, dopo i restauri effettuati dal palermitano Franco Fazzio, tornerà in una navata del duomo, riaperto due anni fa dopo decenni di chiusura.
Alla cerimonia di presentazione della tela, dedicata alla protettrice dei gesuiti (Racalmuto ha avuto numerosi figli gesuiti, tra cui il “papanero” Francesco Di Paola Nalbone), interverranno, oltre a Picone e Sardo, l’arciprete Martorana, Don Giuseppe Postillo, direttore dell’ufficio beni culturali della Curia di Agrigento, Pietro Meli, Soprintendente ai beni culturali ed ambientali di Agrigento, Francesco Lupo, dirigente della Soprintendenza, Giovanni Tesè, autore di un volume sulla Madonna del lume in Sicilia, Giuseppe Ingaglio, storico dell’arte e Ilena Virone.
La manifestazione si terrà in Matrice e la tela sarà esposta nella navata centrale per tutto il periodo natalizio.
“Riportare alla luce un dipinto che appartiene alla nostra storia – dice Salvatore Picone, autore con Giuseppe Nalbone, di un libro sui Gesuiti di Racalmuto - significa rivalutare le nostre radici religiose. Tra l’altro questa raffigurazione è una delle poche presenti in questo territorio e rimarca naturalmente l’importanza che i gesuiti hanno avuto in questo paese e in Sicilia”. “Racalmuto sa anche dare esempi positivi – aggiunge Enzo Sardo – anche se attualmente viviamo in un periodo di crisi di valori e di esempi per i più giovani. Tutti questi benefattori tuttavia ci fanno capire come in questo paese ancora resistono coloro che hanno a cuore le cose belle presenti nel territorio”.

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