mercoledì 21 luglio 2010

Passato, presente e futuro dell'Azione Cattolica di Racalmuto (Salvatore Picone)



Un convegno, alla presenza del deputato Calogero Mannino,
ha celebrato gli anni passati dell’Azione cattolica.

Nel cortile della Matrice conversazione e dibattito sul passato dell’associazione. E il futuro? Il ruolo dell’azione cattolica nel sociale. Si è parlato di questo, venerdì scorso, 16 luglio, all’incontro che si è tenuto presso il cortile del salone “Don Bosco” della Matrice di Racalmuto. Un piacevole incontro, introdotto dal presidente dell’A.C. Angelo Giudice, con il deputato, ex Democrazia Cristiana, Calogero Mannino che ha parlato del ruolo dell’Azione cattolica soffermandosi in particolare ad alcuni avvenimenti legati alla diocesi di Agrigento negli anni sessanta e settanta. Mannino ha ricordato l’arciprete Giovanni Casuccio e il suo impegno per i giovani. Ha ricordato fatti degli anni settanta, quando l’Azione cattolica era anche – e soprattutto - luogo di formazione religiosa, sociale e culturale.

Alla manifestazione è intervenuto anche Enzo La Carrubba, della segreteria regionale dell’Azione cattolica, che si è soffermato del ruolo che ha oggi l’Azione cattolica. Un ruolo che richiama il volontariato e l’importanza dei laici nella formazione delle nuove generazioni.

Ma quello che è emerso in particolar modo è il ruolo che ha oggi – a cento anni dalla nascita del circolo “Virtus” di Racalmuto – l’associazione a Racalmuto.

Prima dei due autorevoli interventi, Carmelo Rizzo – anima degli anni settanta della “Virtus”, ideatore delle iniziative di questo centenario – che ha tracciato un profilo dell’Azione cattolica di Racalmuto. Rizzo ha parlato dell’importanza del luogo, di questo luogo: il cortile della Matrice, dove hanno giocato, pregato, amato tanti tra ragazze e ragazzi racalmutesi. Dove hanno proficuamente introdotto la coscienza e la formazione numerosi sacerdoti e assistenti dell’Azione cattolica. E un’immagine riassume questi cento anni. Anzi due: il busto di Don Luigi Chiarelli, il dinamico sacerdote che nella Pasqua del 1910 fondò, nella piccola chiesetta di San Pasquale, la “Virtus” e la gigantografia dei tre ultimi arcipreti di Racalmuto: Don Giovanni Casuccio, Don Alfonso Puma e Don Diego Martorana.
E proprio Don Diego, nel corso della serata dove hanno partecipato in tanti, riprendendo l’intervento dell’On. Mannino ha ricordato anche lui alcune vicende del passato, quando era a fianco di Padre Casaccio. E ha ricordato soprattutto il valore della formazione, con particolare riferimento ai ragazzi degli anni settanta che hanno avuto anche ruoli importanti nella politica, non solo quella locale.

Ma mi sia concessa tuttavia una mia personalissima considerazione che ho già esternato a Don Diego: in quella serata si doveva anche ricordare l’impegno di tanti giovani di oggi che, in silenzio, svolgono attività nel sociale. E questo grazie anche all’Azione cattolica: sono tanti coloro che ogni giorno s’impegnano a Racalmuto: negli scout, al Grest, nelle parrocchie, al centro “Padre Cipolla”! E del resto Mannino l’ha detto chiaramente anche se, forse, il messaggio non è stato tutto o del tutto percepito: bisogna dare spazio ai giovani, fiducia a coloro che la pensano diversamente - vuoi per differenze anagrafiche o culturali – dai giovani di ieri, che devono essere, naturalmente, da stimolo.

Purtroppo durante il convegno sono stati pochi i giovani che sono intervenuti. Anzi si è registrata un’assenza che si è notata. Ma Padre Martorana, da buon sacerdote da sempre vicino ai giovani, si è ripromesso di organizzare un incontro dove il tema principale sia il presente e il futuro. Del passato, di questi cento anni, ormai, si è già parlato. Bisogna adesso pensare ai prossimi cent’anni. Affinché la memoria – come ha detto qualcuno – abbia un futuro.

Salvatore Picone

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