martedì 23 febbraio 2010

La POLITICA BEDUINA AGRIGENTINA di Giovanni Salvo


Sull' Aeroporto: il Presidente della Provincia D’Orsi "Lasciate perdere Sciascia e Bufalino"

Cari Amici di Regalpetra Libera mi ha fatto un certo effetto apprendere che: “prossimamente l’attività di pubblico amministratore del Presidente della Provincia di Agrigento, Eugenio D’Orsi, si sposterà all’interno di una tenda collocata in piazza Aldo Moro. A meno, fino a quando non riceverà notizie certe ed ufficiali sulla definizione dell’iter autorizzativo per la costruzione dell’aeroporto di Licata.”
La politica agrigentina può essere così spudoratamente “beduina”: errante, libera di dire ciò che vuole, sognante fino all’assurdo, priva anche della benchè minima ragione.
Preferisce ora vivere, in un tendone, nel deserto poiché ne conosce i segreti?
Quanta tristezza ho provato nel vedere piantata quella tenda verde in piazza Aldo Moro, la politica che protesta contro la politica, che desolazione.

Cari Amici ma non trovate offensiva quella capanna, come altrettanto l’invito rivoltoci nel novembre scorso a scendere in piazza per protestare contro il governo nazionale, composto dalla stessa coalizione che ha eletto il Presidente D’Orsi?
Sono tra quei cittadini “sprovveduti” che pur di vedere costruire un aeroporto in provincia di Agrigento ha avallato e difeso con forza il progetto che prevedeva lo scempio di un intero territorio.

Abbiamo sognato, di abbattere le colline intorno a Racalmuto, pur di dare una svolta di modernizzazione alla nostra vetusta condizione territoriale.
Nei capannelli di piazza mi sono schierato e scontrato in difesa dell’Aeroporto Valle dei Templi, per poi scoprire che erano stati sperperati diversi milioni di Euro in progetti che non hanno portato a niente.

Soldi che non sono serviti a nulla, tranne che ad arricchire qualcuno, e che mai ci sono stati restituiti.
Potrei sporcare intere risme di carta su questa vicenda di cui conosciamo tutto, e che può essere riassunta semplicemente nel vile e meschino approfittarsi del nostro stato di povertà e di desiderio di riscatto.

Anche qui Direttore, come Lei ben sà, la Provincia Regionale di Agrigento ha avuto un ruolo fondamentale, una vicenda misera di cui se ne occuparono anche i TG di satira nazionali.
In sintesi abbiamo fatto ridere tutta l’Italia con l’aeroporto fantasma sorretto da un consiglio di amministrazione, regolarmente remunerato, della società Aavt di cui la provincia faceva parte.
Presidente di allora era l’Onorevole Fontana che ha sostenuto D’Orsi alla sua elezione a successore alla Presidenza della Provincia Regionale di Agrigento, ruolo che attualmente ricopre, seppur sotto le stelle di piazza Aldo Moro, in un volontario addiaccio.

Ma che giuoco è questo: ci si chiede di votare e poi di firmare contro la classe politica che abbiamo eletto, per poi magari, alle prossime elezioni, venire a chiederci il voto in favore di coloro i quali stiamo contestando.
Il perpetrarsi dell’incredibile in questa storia, lunga circa quarant’anni, ha raggiunto l’ultimo picco durante le celebrazioni a chiusura della sagra del mandorlo in fiore, tenutasi presso il palacongressi di Agrigento, con l’intervento di D’Orsi.

Il Presidente della Provincia, parlando delle difficoltà che sta riscontrando per realizzare l’aeroporto a Licata, seguendo le orme dell’Onorevole Centurrino, ha esortato a prendere le distanze dagli scrittori siciliani che sino ad oggi, a suo dire e dell’assessore regionale, hanno solo saputo raccontare una Sicilia senza speranza, dal profondo del loro pessimismo.
Facendo appello ad un ottimismo incondizionato, forse di Craxisiana memoria, il Presidente D’Orsi ha sconsigliato, al pubblico presente in sala, il pessimismo della ragione sciasciana.
Vuoi vedere che non abbiamo strade, aeroporti, acqua, lavoro non per colpa dei politici, ma per l’irresponsabilità degli scrittori siciliani quali Sciascia, Bufalino che non ci hanno trasmesso un improbabile ottimismo della ragione?

“Fateci la pipì addosso, ma almeno diteci che è acqua.”

D’Orsi e Centurrino, in sintesi, ci chiedono di leggere la Sirenetta di Handersen invece che La Sicilia come Metafora di Sciascia?
Dopo il raggiro su Racalmuto , ci si chiede di credere alla tenacia D’Orsiana e a quella dei suoi compagni di coalizione , a discapito della sagacia Sciasciana?
Ma dai!
Un tempo quando, politica era considerata una cosa seria, si usava dimettersi per protestare, oggi invece basta allestire una tenda fornita di pompa di calore, tanto per non perdere il gusto della comodità.

I beduini erano i poveri che, scacciati dai ricchi proprietari agricoli delle oasi, furono costretti a vivere ed organizzarsi in ambienti terribili quali i deserti.
La selezione, che naturalmente uccideva i deboli ed incapaci, portò questa gente a divenire il forte popolo del deserto.
Chissà se con un climatizzatore acceso ciò sarebbe stato possibile, forse anche il più vulnerabile dei beduini sarebbe sopravvissuto. (Giovanni Salvo)

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