C'era allora ancora Vivi Caruso, dinamica cultrice d'arte, generosa padrona di casa della galleria amata da Sciascia che trascorreva a Palermo tanti pomeriggi transitando dalla casa editrice di Elvira Sellerio, alla bottega di Maurilio Catalano fino alla Tavolozza, dove un tempo ormai lontano si incrociavano anche Bruno Caruso o Renato Guttuso. Snodo intellettuale vissuto da Sciascia quasi come fosse anche quello un clone del Circolo Unione, amato e frequentato quando tornava nella sua Racalmuto. In quella galleria, durante le settimane dei 'Paesaggi Iblei', si rafforzò ancora di più il rapporto fra Sciascia e Guccione, davanti alle marine, alle onde che sfumano miscelandosi con il cielo in una luce capace di illuminare l'animo chi quei capolavori ammira. Rapporto suggellato per noi della Fondazione Sciascia dal ritratto che il maestro di Scicli volle realizzare invece con un gioco di chiaroscuri, per interpretare il tormento del suo amico di Racalmuto davanti alle ferite di un Paese in sofferenza. Ed è questa testimonianza che legherà per sempre la vita della Fondazione a Guccione. Come prova il fatto che quella incisione divenne il logo stesso dell'Istituzione. Come bisognerà sottolineare ancora con più forza ai tanti visitatori della pinacoteca dove campeggia, fra i numerosi ritratti donati dallo stesso Sciascia, quello del maestro ormai legato per sempre alla storia di Racalmuto".
mercoledì 10 ottobre 2018
Dalla Fondazione Sciascia il ricordo di Piero Guccione. Felice Cavallaro: "Un grande artista legato a Racalmuto"
C'era allora ancora Vivi Caruso, dinamica cultrice d'arte, generosa padrona di casa della galleria amata da Sciascia che trascorreva a Palermo tanti pomeriggi transitando dalla casa editrice di Elvira Sellerio, alla bottega di Maurilio Catalano fino alla Tavolozza, dove un tempo ormai lontano si incrociavano anche Bruno Caruso o Renato Guttuso. Snodo intellettuale vissuto da Sciascia quasi come fosse anche quello un clone del Circolo Unione, amato e frequentato quando tornava nella sua Racalmuto. In quella galleria, durante le settimane dei 'Paesaggi Iblei', si rafforzò ancora di più il rapporto fra Sciascia e Guccione, davanti alle marine, alle onde che sfumano miscelandosi con il cielo in una luce capace di illuminare l'animo chi quei capolavori ammira. Rapporto suggellato per noi della Fondazione Sciascia dal ritratto che il maestro di Scicli volle realizzare invece con un gioco di chiaroscuri, per interpretare il tormento del suo amico di Racalmuto davanti alle ferite di un Paese in sofferenza. Ed è questa testimonianza che legherà per sempre la vita della Fondazione a Guccione. Come prova il fatto che quella incisione divenne il logo stesso dell'Istituzione. Come bisognerà sottolineare ancora con più forza ai tanti visitatori della pinacoteca dove campeggia, fra i numerosi ritratti donati dallo stesso Sciascia, quello del maestro ormai legato per sempre alla storia di Racalmuto".
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento