Dunque mentre l'amministrazione comunale e' alle prese con la pavimentazione della piazza Vittorio Emanuele, c'e' chi invece pensa, da sotto l'ombrellone, come poter ridare equilibrio a quella che appare un'incompiuta opera di riqualificazione, ossia la discussa "nuova" piazza Francesco Crispi.
Ed ecco dunque che su facebook viene lanciata da Piero Baiamonte la proposta di creare un disegno sul muretto basso, costruito inspiegabilmente nella bianca e spoglia piazzetta, in ricordo del noto gruppo musicale britannico dei Pink Floyd, in onore del loro album The Wall, Il muro. Ma a Racalmuto si puo' scherzare fino ad un certo punto, poiche' in un commento al post si dice: "con questi soldi, aggiustiamo il tetto della chiesa Itria, o il tetto della chiesa di Santa Nicola dove ci piove dentro..."
Per Angelo Cutaia invece: "qualunque cosa mettano è sempre spuria al contesto e quindi abusiva.
Ma la discussione si fa piu' seria quando viene individuato il tema delle miniere invece di lu "cuddraru" ossia la gogna descritta da Sciascia nei suoi libri, proprio in quel luogo.
Allora il serio e l'arte si sposano con la proposta in itinere, alle panchine previste, "calde d'estate e gelate d'inverno", si preferirebbe di gran lunga dei cubi in plexiglass colmi di sale e zolfo a mo di sedili.
Il ministro Bray (2013) fotografa la lapide accanto il circolo dei zolfatai e salinari |
Ecco dunque la nuova proposta di Salvo ossia quella di creare delle panchine a forma di libro aperto, sulle quali riportare delle frasi celebri di Leonardo Sciascia, e perche' no anche il disegno di qualche copertina dei suoi libri.
In realta' l'idea di Giovanni Salvo appare valida poiche gia' sperimentata in altre parti del mondo.
Da Istanbul a Birmingham, passando per Varsavia, le panchine libro, sono sedili letterari per promuovere i luoghi e la letteratura.
Si può vedere un esempio proprio a fianco del Palazzo della Cultura, uno degli edifici più simbolici di Varsavia, dove le panchine fatte come tascabili ripiegati sono occupate da amanti dei libri e fotografate da turisti incuriositi.
Le panchine-libro di Varsavia sono stati selezionati mediante un concorso, indetto dalla Fondazione, e una delle panchine di Varsavia, situata lungo via Mokotowska, è autografata da oltre cinquanta artisti e celebrità polacche.
Le panchine-libro di Istanbul invece sono veri e propri libri aperti, con la copertina sul retro e la pagina aperta come schienale effettivamente stampata, così che sia possibile leggerne il testo: lo scopo è quello di incoraggiare alla lettura.
Un suggerimento ottimo ed una soluzione che riteniamo valida e fattibile. Speriamo, assieme a Giovanni Salvo, che l'idea possa essere presa seriamente in considerazione dall'amministrazione Messana, che la possa fare sua. (red@azione RL)
Nessun commento:
Posta un commento