Nota stampa del consigliere
del PD Giuseppe Guagliano
Ci sono diversi elementi che
ancora oggi risultano poco chiari che riguardano le dinamiche e gli obiettivi
di tale azione; Non si è capito se siano state prevalenti le motivazioni
politiche, piuttosto che quelle personali.
Di certo c'è che molti, con
evidente sollievo, hanno potuto “strappare le cambiali” a suo tempo
sottoscritte, che difficilmente avrebbero potuto e voluto onorare.
In ogni caso si è trattato di una
vicenda, poco edificante, che entra di diritto nella storia politica di questo
paese e che, per la legislatura in corso, rappresenta una sorta di sparti-acque
tra il prima e il dopo.
E' vero che in una condizione
normale della vita politica di qualunque comunità l'opposizione avrebbe dovuto
votare la sfiducia per ottenere nuove elezioni.
Ma è altrettanto vero che il
gruppo degli 8 consiglieri sfiduciatari
“Ottomani” con i relativi mentori (che a suo tempo avevano voluto
fortissimamente la sindacatura Messana)
avrebbero dovuto essere più cauti e nelle more spiegare meglio lo scopo e le
reali motivazioni di una sfiducia, apparsa
strumentale e volutamente depotenziata.
Di normale, razionale e serio in
questa vicenda c'è veramente poco.
La paura d'impopolarità per un
nuovo commissariamento dell'Ente unita a
quella di perdere la
“sedia” e una contraddittoria
indennità per qualcuno, ha fatto il resto.
Paradossalmente oggi, per
l'opinione pubblica, i veri sfiduciati sono gli “ Ottomani” con in testa la Presidente.
Hanno votato acriticamente la
sfiducia con la sola condizione, come già detto, che non andasse in porto; un atto
che ha tutto il sapore del “Ricatto politico conto terzi”.
Il Sindaco, con pragmatismo, dopo
aver preso atto della difficile situazione, post sfiducia, in sintonia con il
Partito Democratico e dei due consiglieri PD rimasti a sostenerlo, ha
rilanciato politicamente proponendo un
patto di fine legislatura a tutto il Consiglio Comunale, alle forze politiche e
al paese.
L'invito è stato raccolto solo
dai 5 Consiglieri della lista Borsellino, i quali con senso di responsabilità e
coerentemente con la posizione assunta in Consiglio, contro ogni apparente
logica e convenienza politica, hanno dato la loro disponibilità a questo
problematico ma doveroso tentativo di rilancio amministrativo.
Un'apertura di credito tuttavia
condizionata, sancita tra il Sindaco, i sette Consiglieri Comunali e le
rispettive Rappresentanze Politiche.
L'impegno assunto è stato e
rimane quello di dare nel giro di qualche settimana un chiaro e preciso segnale
di discontinuità politico–amministrativo, di ricercare e coinvolgere le
migliori risorse della comunità nel
governo della città, e soprattutto di realizzare un programma, il più sintetico
e “praticabile” possibile, in questi due anni a mezzo da venire.
In particolare su problematiche
legate a questioni quali:
R.S.U. , IDRICA, PRECARIATO,
RIORGANIZZAZIONE DEL PERSONALE, RIEQUILIBRIO DEL SISTEMA TRIBUTARIO, CIMITERO,
CASE POPOLARI, LAVORO GIOVANILE, VIABILITA' INTERNA ED ESTERNA, PIANO
REGOLATORE, CENTRO STORICO, bisognerà
dimostrare concretamente e visibilmente alla comunità, già nei prossimi 4/5
mesi, che si è in grado di organizzare una squadra, con cui lavorare
alacremente per il raggiungimento degli obbiettivi.
Detto questo, mi sembra
doveroso riportare quella che appare
oggi un'opinione molto diffusa nel paese, ovvero che problematiche di questa importanza vanno
sottoposte alla civile e seria discussione Consiliare e che il Consiglio, al
proprio interno, deve saper metabolizzare e superare la brutta parentesi
politica della mozione di sfiducia al Sindaco, tutto nell'interesse generale
della Comunità.
Per rendere possibile ciò appare
indispensabile che il Consesso acquisisca la consapevolezza della necessità di
individuare (anche nel gruppo degli stessi “Ottomani” che hanno i numeri per
farlo) un nuovo presidente come ha già fatto con il Vice.
Ciò appare necessario per ragioni
di natura politica, ma anche per un'oggettiva valutazione da farsi nel merito
dell'azione amministrativa svolta.
Voglio ricordare che la
Presidente votando la sfiducia al
Sindaco senza essersi dimessa né prima né dopo, è venuta meno al suo ruolo di imparzialità Politico-Amministrativo oltre
ad aver agito scorrettamente dal punto
di vista Istituzionale e deontologico.
Inoltre va rilevato che in questi
primi trenta mesi di attività non si ha memoria, da parte del Presidente, di
una proposta, di una presa di posizione, di un autonomo indirizzo
politico-amministrativo, di una convocazione consiliare di sua iniziativa.
Non è mai riuscita a dare
sostanza e contenuto a un ruolo che, personalmente, ritengo di straordinaria
importanza per la vita democratica della comunità.
Non ha mai tentato, saputo o
voluto dare dignità all'organo consiliare e ai consiglieri che lei,
rappresenta, preoccupata sempre e soltanto di non arrecare fastidi a soggetti
esterni al Consiglio.
E cosa ancora più grave ha negato
la possibilità all'Organo di discutere, ragionare e riflettere su un fatto
politico gravissimo qual è stato quello della sfiducia al Sindaco da cui
dipendeva l'esistenza politica di ognuno degli stessi Consiglieri.
Si è limitata a svolgere un
“mero” ruolo burocratico di “Segretariato a favore del Segretario”.
Ritengo, a buon diritto, che una
parte consistente delle responsabilità del deterioramento del progetto
politico, che ha consentito l'elezione del Sindaco Messana e dei 10 consiglieri
dell'originaria maggioranza, siano da attribuire al “modus non operandi” della
Presidente del Consiglio.
Per questo si chiede da più parti
alla Stessa un passo indietro come atto di abnegazione, e al Consiglio, tutto,
un passo avanti con l'elezione di un nuovo presidente, come atto di maturità.
Sono certo, conoscendo la
persona, che la collega Mantione sarà capace di un gesto di buon senso, anche
per sottrarsi alla poco edificante “diceria popolare” che la vuole
asserragliata in quell'ufficio solo per il “vile denaro” e a protezione di un
effimero ed aleatorio esercizio del potere fine a se stesso.
Mi auguro che nel gruppo degli “Ottomani”
prevalga la ragione in luogo dell'oltranzismo radicale. Se così non dovesse
essere, e dal gruppo degli altri consiglieri
“ Cinque + Due Mani” non dovessero arrivare gli auspicati riscontri di
rapido cambiamento come in precedenza argomentato, sarà, forse, meglio per
tutti interrompere la legislatura e ridare la parola ai cittadini con nuove
elezioni.
Giusepppe Guagliano
Consigliere Comunale
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