Il consigliere Giuseppe Guagliano interviene sulla vicenda:
"Non si possono negare alcune difficoltà emerse nel nuovo sistema di raccolta differenziata adottato dal comune di Racalmuto in questi primi mesi di attività; cosa del tutto fisiologica.
Non si può tuttavia negare, neanche l'impegno profuso da coloro che a vario titolo hanno contribuito ad organizzare tale servizio.
Su questo ci si può confrontare e discutere quanto si vuole.
Ma nessuno avrebbe mai pensato che dei consiglieri comunali potessero concepire un documento con cui si chiede al Sindaco di garantire l'impunità a tutti quei cittadini
(pochi per fortuna) che ostinatamente si rifiutano di differenziare i propri rifiuti, scaricandone il costo su tutti gli altri.
Ed è ancora più avvilente constatare come nel documento, mistificando, si lasci intendere la volontà dell'Amministrazione di voler colpire con indiscriminata cattiveria i cittadini di questo paese.
L'unica giustificazione che riesco a trovare, per un simile comportamento, è quella che gli otto consiglieri ( per brevità gli "Ottomani") hanno semplicemente firmato il documento senza leggerlo, nella migliore delle ipotesi.
Del resto come è sembrato che avessero fatto con quelli propedeutici alla sfiducia.
È triste assistere alle vicissitudini di un Presidente del consiglio, che si genoflette, senza opporre neanche una flebile resistenza, ad una politica fatta da "alcuni" lontano dall'aula consiliare, che mortifica il suo ruolo e quello degli altri consiglieri.
Oggi, dopo l'infelice parentesi della sfiducia farsa <
Oggi, l'unica cosa seria che gli 8+7 consiglieri potrebbero fare, con il minore condizionamento esterno possibile, è quella di ragionare su come dare dignità e autonomia all'organo consiliare, partendo dalla composizione di un nuovo ufficio di Presidenza, e dal riequilibrio delle rappresentanze nelle commissioni. Fermo restando il ruolo che ognuno vorrà recitare all'interno dell'aula consiliare e al cospetto dei cittadini".
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