1) Qual è il rapporto attuale del Comune di Racalmuto con l’Ato
Gesa alla luce dell’ordinanza regionale del 27 settembre u.s. che ne stabilisce
la cessazione dei servizi a decorrere dal 16 gennaio 2014?
2) I cittadini si ritrovano a dover pagare acconti Tares e
saldo Tarsu: quale regolamento sta applicando il Comune di Racalmuto?
3) Si deve o non si deve tener conto del numero degli occupanti
degli immobili per la determinazione delle tariffe così come previsto dal
regolamento comunale?
4) Come si spiega l’aumento
della tariffa Tarsu di più di due punti rispetto al 2012, visto che la norma nazionale di riferimento
espressamente deroga in tal senso ai comuni obbligandoli ad utilizzare gli
stessi parametri dell’anno precedente?
5) Come mai per l’assestamento di bilancio 2013 si caricano i
costi per il servizio di nettezza urbana di altri quasi cinquecento mila euro , voci
estranee alla tabella ATO?
6) E’ davvero giustificato l’aumento esponenziale delle tariffe
da 3 (anno 2007) a più del 7 (anno 2013)?
7) Come mai non vengono calcolate le riduzioni del 10% per chi
usa le compostiere ?
8) Come mai non si è tenuto conto dei disagi economici di molte
famiglie, sia nella determinazione della scadenza di pagamento, sia nella
possibilità di procedere ad un ulteriore rateizzazione della terza rata, vista
la discrezionalità attribuita dalla legge ai comuni in tal senso?
9) Come mai non vengono pubblicati in modo chiaro e dettagliato
i costi sostenuti dall’ente, con
specifico riferimento alle risorse materiali, umane e finanziarie impiegate, specificando
mansioni e carichi di lavoro?
10) Cosa propone la commissione per ridurre il carico dei tributi
locali dei cittadini di Racalmuto?
11) Come si spiega che un paese che paga circa duemilioni di
euro è sempre così sporco e i cittadini assistono sbigottiti ad uno spettacolo
indecente, imbarazzati dai commenti dei turisti inorriditi?
12) A che punto è il piano di realizzazione delle SRR e di
gestione diretta della raccolta rifiuti, che potrebbe portare ad economizzare
il servizio?
13) E’ stato elaborato un piano per migliorare la collocazione di cassonetti e
punti di raccolta, che si trovano nei posti meno opportuni ed addirittura
pericolosi per la viabilità (vicinanza nelle scuola, adiacenza a tratti
stradali non delimitati da segnaletica orizzontale e verticale, vicinanza a
parchi giochi e presidio sanitario).
Link Malgrado tutto "Racalmuto, Tarsu alle stelle, dieci domande per non morire di tasse"
Lettrice del blog Regalpetra libera
Link Malgrado tutto "Racalmuto, Tarsu alle stelle, dieci domande per non morire di tasse"
inviterei il comune a ripensarci e sospendere i pagamenti, mentre noi cittadini dobbiamo cercare di non pagare il saldo ed organizzarci con una massiccia partecipazione per una protesta contro questi burocrati che indifferenti ci stanno succhiando il sangue.
RispondiEliminaDi positivo, in questo momento, c'è il fatto che sembra sbriciolarsi il muro fatto di silenzio e indifferenza, almeno della gente comune.
RispondiEliminaI vecchi e nuovi manovratori politici, salvo qualche eccezione, continuano a restare in silenzio compresi i possibili aspiranti sindaco di cui ha parlato Malgrado Tutto, i quali senza eccezioni, continuano ad utilizzare la poco trasparente pratica dell'accordo "sottobanco".
Tornando al problema rifiuti, è giusto che la gente sappia che il costo del servizio di circa 1.500.000 € rispetto all'anno scorso non è variato da parte dell'Ato.
I circa 500.000 € di aumento che hanno portato le tariffe a 7,20 mq e il totale a circa 2.000.000 di € sono da imputare al costo dei dipendenti comunali che la scorsa Amministrazione ha deciso (sciaguratamente) di non far transitare all'Ato.
Stiamo parlando dei netturbini, e di qualche impiegato attinente al servizio.
Se si fosse deciso di trasferire questo personale, calcolando gli ultimi 6 anni x 500.000 € sarebbero rimasti in cassa circa 3.000.000 che corrispondono grossomodo all'indebitamento oggi presente nell'Ente.
E' questa la causa principale dell'aumento della tassazione locale.
Ed inoltre avremmo continuato ad avere in servizio i 24 precari pagati dalla Regione.
Stiamo parlando di persone che notoriamente garantivano un alto livello produttivo.
Inoltre, se il comune dovesse tornare alla gestione diretta, alla luce di quanto stabilito dal Presidente Crocetta, dovremmo farci carico dei 24 ex precari che nel frattempo sono stati contrattualizzati a norma di legge.
Ebbene ciò sarebbe assolutamente impossibile per l'Ente. Risulta evidente la responsabilità di chi politicamente ha preso quelle decisioni, e di chi,avendo dovuto, non ha esercitato nessun controllo.
Questo ed altri episodi di malagestione dovrebbero determinare la vera discriminante tra chi si propone al governo della città.
Non certamente l'età anagrafica, il sesso o lo stato sociale.
G. Guagliano