di Carmelo Mulè
Correva l'anno 1831; Nasce la stesura dei " Capitoli" dell'Opera della Misericordia: Capitoli principali della Confraternita del Glorioso Arcangelo S. Raffaele, chiamata "Opera della Carità" fondata nella Veneranda Chiesa di S.Maria dell'Itria.
Nel 1889 Donna Antonina Bordonaro dona Beneficenza alla confraternita, per come riportato nella lapide apposta all'ngresso della cappella cimiteriale. Diciamo che in quell'opera primaria di costruzione della gentilizia comune, con tanto di sotterranei da adibire ad ossario il Municipio non c'entra proprio niente.
Né, in quegli anni, precedenti la pianta del cimitero comunale, l'edificazione di detta cappella poteva aver richiesto concessione di suolo demaniale; forse in un secondo momento quando si volle separare la sepoltura delle donne da quella dei maschi. Non farebbe male una ricerca storica ed una lettura delle questioni inquadrate nei tempi in cui si verificarono al fine di comprendere come il diritto salvaguarda da successive leggi ciò che in precedenza è avvenuto. Tempus regit actum; né, un'interpretazione, per sopravvenuta attività legislativa, può sconvolgere ciò che la norma stessa tutela, al di là del tempo.
L'Opera della Misericordia, dunque; una Congregazione di "Mastri" uniti in una specie di mutuo soccorso e se mutuo, talvolta, non poteva essere rivolta al sollevamento dalle pene della povertà dei fratelli più poveri.
La conservazione oltre la morte per sfuggire alle impietose "guglie" decennali o fosse a terra, oltre le quali qualsiasi ricordo era impossibile. Il ricordo e un ceppo a cui ogni anima ha Cristiano diritto.
Un approfondimento storico quindi, letterario se nasce il bisogno, legale se si ravvisa la necessità, partendo da una semplice considerazione del perpetuo a cui oggi si vuole dare un concetto di definito nel tempo, mentre cosi non è.
Il perpetuo è per sempre, salvo i casi di assoluta incontestabilità e ciò non mi sembra il caso di cui voglio parlare.
E siamo giunti al tempo in cui un camionista con un poderoso mezzo meccanico sfonda un muro della comunemente detta " Chiesa della Mastranza"; un muro in conci di tufo chiaramente di inizio ottocento, e nasce la questione: l'assicurazione che deve pagare i danni non riconosce gli amministratori i quali a loro volta sono regolarmente riconosciuti da quanti hanno i loro cari ivi sepolti;
il Comune ritiene che la concessione perpetua ormai è da considerarsi di 99 anni, in base alle leggi vigenti e che non possono essere retroattive, dunque pretende il rinnovo di una concessione che non ha mai rilasciato e anche quando non operante per quanto detto sopra," Tempus regit actum. La legge non modifica gli atti perché il diritto li tutela nel tempo e dal tempo. I nostri defunti non sono in balia di alcuno, i loro sepolcri sono Sacri e stiamo cauti con le prescrizioni dei diritti di coloro che furono perché quello che chiedono al mondo dei vivi è il solo rispetto delle loro volontà.
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