mercoledì 11 settembre 2013

Le fave cucinate dentro "la brivatura". I racconti di una volta di Carmela Curto

Carmela Curto di Racalmuto, residente a Roma

Vorrei raccontare la storia dei Racalmutesi, quando hanno cucinato le fave dentro la brivatura di la
funtana. La raccontava mio padre, noi bambini ascoltavamo attentamente anche perché ai miei tempi non c'era la televisione ed eravamo felici quando qualcuno ci raccontava qualche cosa.
Ai tempi il conte aveva assediato il castello i Racalmutesi stavano all'erta, hanno saputo che il conte
aveva dato ordine di ispezionare nei d'intorni se potevano esserci dei ribelli. Loro hanno riempito la fontana di fave e hanno messo attorno della paglia, legna e tanta roba che poteva bruciare e le hanno dato fuoco tutt'intorno.
Nella piazzetta della fontana si sono riuniti tutti i cittadini e nell'attesa si misero a mangiare le fave secche si scambiavano qualche parola, nel frattempo arrivano i cavalieri mandati dal conte tutti imponenti e incominciano a chiedere: cosa state facendo con questa fiamma intorno alla fontana? Ma loro con calma hanno risposto ci siamo riuniti qui per cuocere le fave, siccome siamo tanti li abbiamo messi dentro la fontana e adesso aspettiamo che si cuociono. I cavalieri: ma così quanto tempo ci vuole? I cittadini: noi non abbiamo fretta aspettiamo che sono pronti. I cavalieri ritornano al castello il conte che aspettava con ansia chiede ci sono ribelli? Mafiosi? delinquenti? No signor conte la c'è gente ignorante pensa che stanno a cuocere le fave dentro la fontana e sono tutti li intorno, aspettano che sono pronti per mangiare. Che cosa dobbiamo fare signor conte dobbiamo controllare altri paesi? Il conte: no se a Racalmuto sono così figuriamoci se andiamo più lontano. Questa fu la salvezza del paese di Racalmuto e d'intorni.

Roma 25/08/2013


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