sabato 14 settembre 2013

La replica di Iolanda Salemi all'anonimo Prev.

Carissimo Sig. Anonimo, PREV, apprezzo i suoi commenti alle mie estemporanee considerazioni, con i quali dimostra di essere una persona di cultura, con una certa attenzione analitica verso tutto ciò che accade intorno. Mi piacerebbe avere con lei un confronto dialettico, per conoscere la sua opinione sui diversi aspetti che compongono la nostra variegata realtà. Racalmuto, per via di Sciascia, è un paese di intellettuali; tutti si si sentono figli di Sciascia, pertanto c'è una proliferazione di scrittori con velleità letterarie, alcuni riescono meglio, altri peggio, ma l'importante è partecipare.
Tutti gli sforzi intellettuali o letterari contribuiscono a creare quell'humus culturale che contraddistingue un paese da un altro. Quindi ben vengano, tutte quelle persone, che rompono le reticenze del pudore e si esprimono pubblicamente, anche attraverso un semplice blog. Il fatto che le persone critichino e si indignino di fronte a certe situazioni, significa che c'è ancora un rigurgito di morale. Ma bisogna andare oltre, il prossimo step è: superare la fase critica ed essere propositivi. Parafrasando un aforisma di J. F. Kennedy direi: non chiederti cosa il tuo paese è disposto a fare per te, ma cosa tu sei disposto a fare per il tuo paese. A buon intenditore poche parole!



Iolanda Salemi

1 commento:

  1. Gentilissima Iolanda Salemi,
    La ringrazio molto per le gentili espressioni che ha riservato nei miei riguardi.
    In realtà non ritengo di meritarle pienamente. Normalmente mi sento, e probabilmente lo sono, un “nenti ammiscatu cu nuddru”. Non me ne rammarico. Anzi questo mi spinge ad avere verso gli altri un atteggiamento di estremo rispetto per quello che fanno e per quello che dicono. Mi sforzo, non sempre riuscendoci, di non dare giudizi sulle posizioni altrui, ma di considerare la comunità che ci circonda come un ottimo terreno di coltura anzi di cultura capace di fare crescere in ognuno di noi il senso della fragilità, dell’equità e della collaborazione e, perché no!, anche della ricchezza, non solo materiale.
    Mi si potrà obiettare come mai uno che vale zero o, quantomeno, zero virgola qualche piccolissimo decimale, possa avere queste posizioni nei confronti dell’avanzamento di una comunità. Eppure probabilmente è proprio così.
    Mi scusi per il mio sproloquio. Attendo di leggerla ancora tante altre volte.
    Prima di chiudere, vorrei esprimerle una mia testarda convinzione: LO ZERO HA SEMPRE LA PRECEDENZA RISPETTO ALL’UNO, non solo in campo matematico, ma, auspicabilmente, anche in altri campi. Altrimenti lo zero rischia la sorte, oggi comune e talvolta preferita dallo stesso Zero, di assumere le caratteristiche dello Zero di Trilussa come si legge qui appresso.
    PREV. (“u prevessuri” per gli amici)

    Conterò poco, è vero,
    diceva l'Uno ar Zero.
    Ma tu che vali? Gnente: proprio gnente.
    Sia nell'azzione come ner pensiero
    rimani un coso voto e inconcrudente.
    Io, invece, se me metto a capofila
    de cinque zeri tale e quale a te,
    lo sai quanto divento? Centomila.
    E' questione de nummeri. A un dipresso
    è quello che succede ar dittatore
    che cresce de potenza e de valore
    più so' li zeri che je vanno appresso.
    Trilussa

    RispondiElimina