(post facebook di Lillo Mendola)
Ci voleva il
commissariamento del consiglio comunale per “motivi di mafia” per
far sì che i racalmutesi s’interrogassero sul modo di servire il bene comune.?
Si discute, addirittura, se Racalmuto possa identificarsi con
Leonardo Sciascia e se l’opera di Leonardo possa essere
inficiata dal marchio di “paese di mafia” e
quindi non meritevole di associare “lu paisi” con il nome di Sciascia stesso.

Ed a leggere di questo interessante dibattito, he si va
sviluppando, mi sovviene quello che Sciascia stesso intendeva
per “ragionare” mettendolo “Nero su nero” :
" Si è del tutto dimenticato che la superiorità
di un’idea rispetto ad un’altra non si afferma una volta per tutte, né
soltanto attraverso le parole. La superiorità va dimostrata coi fatti ,e
continuamente. Ogni giorno , ogni ora, ogni minuto, nelle cose grandi e in
quelle piccole e minime – sempre si dovrebbe tener presente che
stiamo confrontandoci
,che le idee
che noi professiamo stanno confrontandosicon altre che disapproviamo e rifiutiamo,
e che le disapproviamo e rifiutiamo proprio perché inferiori; e che la loro
inferiorità è data dall’appoggiarsi agli istinti invece che alla ragione, agli
appetiti invece che all’intelligenza, al torto e al sopruso invece che al
diritto e al rispetto, all’avarizia invece che alla generosità – e così via.
Non basta dirlo ,che stiamo dalla parte giusta ,per
essere creduti. Bisogna darne dimostrazione ed esempio: costantemente,
fermamente. A rischio dell’impopolarità e del dileggio,poiché tra le sciagure
del nostro Paese è quello che soltanto “ il far torto o patirlo” sono ugualmente popolari e
riscuotono uguale rispetto."
Ecco la mancanza di questa linea di demarcazione tra
il far torto o patirlo è la causa dell’assopimento delle coscienze in cui
il Paese, inteso come Racalmuto, è sprofondato in questi ultimi venti anni,
solo attenuato dal periodico locale “Malgrado Tutto “ e ultimamente dai nuovi
strumenti di comunicazione che le moderne tecnologie, blog e social media,
offrono.
Non basta titolare una Fondazione per essere definito il paese da
cui “proviene “ Sciascia, né dedicargli una bellissima e
geniale statua che passeggia per il corso per “sentirlo” nostro,
ma è con il continuo “confronto nei fatti”, cioè nei bisogni e
nelle aspettative della popolazione, in particolar modo delle nuove generazioni, che si onora il nome di Leonardo Sciascia e Racalmuto.
Diversamente la passeggiata di Leonardo sarà sempre in direzione
“ostinata e contraria” all’establishment che ne ha
fatto una icona da fotografare .
Nessun commento:
Posta un commento