martedì 7 agosto 2012

A scuola con Leonardo Sciascia


Stefano Vilardo

A scuola con Leonardo Sciascia. Conversazione con Antonio Motta

«Una provvidenziale e veramente felice bocciatura mi fece nel 1936 compagno di banco e amico per la vita di un timido e impacciato ragazzo di intelletto non comune. Fu la professoressa Porrello che mi fece quel dono di cui, ancora, non ho lingua per ringraziarla». Fu grazie a quella bocciatura che Vilardo diventò compagno di scuola e amico inseparabile di Leonardo Sciascia.
È un Leonardo Sciascia divertito osservatore del mondo cui non risparmia irriverenti ironie e graffianti parodie, l’adolescente che ci viene incontro da questi ricordi di Stefano Vilardo. Stefano gli fu compagno di banco dall’anno scolastico 1936-37 e poi per tutta la vita, conoscendone subito la passione letteraria, la cinefilia al limite dell’erudito e l’amore per le burle contro ogni superbia; e in questa intervista, raccolta da Antonio Motta (con Sellerio Bibliografia degli scritti di Leonardo Sciascia, 2009), ne racconta la prima formazione, il precoce antifascismo libertario ed episodi cruciali della vita privata intellettuale.
Nato a Delia (Caltanissetta) nel 1922, Stefano Vilardo ha pubblicato le raccolte di poesia I primi fuochi (1955), Il frutto più vero (1960) e Gli astratti furori (1988), e lo studio etnologico Il paese del giudizio (1977). Come narratore ha pubblicato, con Sellerio, Una sorta di violenza (1990), Uno stupido scherzo (1997), Tutti dicono Germania Germania (2007) e A scuola con Leonardo Sciascia (2012).

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