Si è svolto presso i locali dell'Ex macello, in piazza Fontana, il primo Forum Cittadino organizzato dal laboratorio politico Racalmuto Bene Comune. I numerosi interventi che si sono susseguiti, dopo l'introduzione del portavoce Lillo Alaimo Di loro, hanno messo in evidenza il profondo stato di disagio in cui versa il Comune e i suoi cittadini. La mancanza di progettualità e di capacità di gestione oculata delle risorse pubbliche. Il generale stato di abbandono economico e sociale del paese e la mancanza di prospettiva.
"La più grave colpa che mi sento di attibuire alla classe dirigente che di fatto si è succeduta a se stessa nell'ultimo ventennio è sicuramente l'insipienza di proposta politica e programmatica" – ha dichiarato Lillo Di Loro che aggiunge "Racalmuto è un Comune dalle grandi potenzialità e risorse. E' mancata la volontà di pensare ad un progetto che avesse al centro il Paese e i suoi abitanti. Che utilizzasse le risorse nazionali ed europee per sviluppare prospettive culturali, e di welfar partecipato per assicurare assistenza alle fascie svantaggiate, progetti per migliorare la qualità della vita e dei servizi e ridurrre i costi. Primo tra tutti quelle energetici, del docoro urbano, della mautenzione del verde, della manutenzione e della valorizzazione del patrimonio edilizio comunale etcc. ". Conclude Alaimo - "Il colpevole disinteresse che è oggi la prinicpale causa del divorzio tra territorio e politica ha oggi il volto del disincanto della gente e dei giovani in particolare. La politica viene oggi vista come una cosa sporca e non come la partecipazione al concetto di bene comune".Dei numerosi interventi che si sono susseguiti, ricordiamo tra tutti l'accorato appello alla partecipazione e all'impegno, mosso da Padre Curto, prete a riposo ma dotato di una vitalità giovanile e brilante. Molto apprezzato il richiamo ai valori dell'amicizia, dell'umiltà e della solidarietà, come antefatto di una politica che deve sopratutto essere servizio e atto di gnerosità verso gli altri. Notevoli per passione e contenuti gli interventi di Michelangelo Pitruzzella con il suo richiamo al dialogo tra le parti politiche di buona volontà; Enzo sardo, Candidato nella lista Cantieri Popolari, con il suo richiamo alla lealtà e alla coerenza, nonchè alla necessità di valutare gli uomini e le cose dalle azioni che gli stessi producono. Sergio Scimè, della Lista Dai Una Mano, che ha rimarcato la necessità di ricucire la rottura tra la gente e il Comune, evidenziando la necessità di istituire un ufficio per l'ascolto dei bisogni della gente, a partere dai quali porre in atto rimedi urgenti. Ha dato un contributo anche Carmelo Borsellino che ha puntato il dito sulla necessità di una partecipazione responsabile dei cittadini, che pure debbono assumersi le proprie responsabilità e contribuire con senso civico alla costruzione di una citta più vivibile ed efficiente. Appelli alle larghe intese sono arrivate anche da Pippo Di Falco, che ha evidenziato come prioritari anche la questione del precariato e della perquazione dell'ICI sopratutto nella zona industriale.
Di grande stimolo intellettuale, oltrechè motivo di riflessione fondativa, l'intervento di Jolanda Salemi, che ha rimarcato la necessità di una maggiore partecipazione delle donne alle attività della vita pubblica e politica, ma sopratutto ha richiamato alla capacità delle donne di contribuire alla vita politico con il proprio linguaggio e la propria visione di amministratrici responsabili delle famiglie. È stato infatti ricordato come anche nel mondo, la donna, è molto spesso l'elemento centrale della vita familiare, capace di valorizzare al massimo ogni risorsa e provvedere ai bisgni essenziali dei familiari. Tale determinazione se trasferita alla gestione della cosa pubblica potrà sicuramente contribuire ad una migliore gestine delle scelte politiche fondamentali.
La rappresentanza del locale Partito Democratico, ha aggiunto nuovi elementi di valutazione al dibattito. Nell'intervento di Angelo Lauricella, prima e di Salvatore Sardo dopo, una evidente richiamo ad una politica di intese ampie, ma nessuna autocritica rispetto alle proprie responsabilità circa la partecipazione attiva alla vita amministrativa dell'ultimo periodo.
Grandi assenti i giovani, vero i quali dovrà essere rivolta la massima attenzione, constatndo il Laborartorio Racalmuto Bene Comune, la necessità urgente di instaurare con essi una linea diretta di comunicazione per contribuire a dipanare la pericolosa situazine di disagio e di sbandamento in cui noggi sembrano fluttuare.
Insomma, il primo esperiemnto di forum programmatico ha senza ombra di dubbio dato un buon segnale e buoni frutti.
Cambiare la politica per cambiare la Città, questo potrebbe essere la nuova parola d'ordine dei numerosi movimenti civici che a Racalmuto puntano su facce e linguaggi nuovio per mettere a centro della loro agenda il Bene comune.
Mai più deleghe in bianco ha detto Alaimo Di Loro nelle sue conclusioini. Nessuna rinnovata fiducia ai "tromboni della politica". È tempo di farsi riconoscere dalla qualità delle proprie azioni sociali e la qualità morale. È tempo doi assumere precisi impegni di programma con i cittadini e il territorio. "Il progetto partecipato", è un impegno etico irreversibile di uomini e donne nuove che deve consentire ai cittadini la verifica costante dell'attività di buon governo del territorio oltre che il rispetto dei valori della legalità e della trasparenza dell'attivtà politica e amministrativa.
Le prossime iniziative del laboratorio Racalmuto Bene Comune, saranno rivolte a incontri tematici con i giovani e le donne racalmutesi.
Laboratorio Politico
Racalmuto Bene Cumune
Via regina elena, 3
92020 Racalmuto
3349709561
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