martedì 13 dicembre 2011

A Racalmuto sacro e profano in mostra.

 Materiali di riciclo, classici greci, natività. La modernità più spinta e la classicità più tradizionale. Sono questi gli ingredienti apparentemente slegati l’uno dall’altro che sottendono alla mostra inaugurata ieri a Racalmuto. Mostra dei presepi artistici e delle sculture di Santo Paolo Guccione, il titolo. L’esposizione è suddivisa tra la saletta al piano terra del Castello Chiaramontano di Racalmuto, suggestivo maniero sulla Piazza Castello e la sede della Pro-loco nei locali dell’ex macello in Piazza Fontana, dirimpettaia della “Fontana di li novi cannola”. L’arte a servizio dell’arte.

A presentare le opere del Maestro Guccione, un catanese di Grammichele le cui opere si trovano in collezioni pubbliche e private in Italia e all’estero - USA compresi – è stata Natalia Di Bartolo, affermata critica d’arte. La cerimonia ha avuto inizio al Castello Chiaramontano che ospita le sculture del Maestro Guccione dedicate alla natività. Natalia Di Bartolo ha condotto sapientemente i presenti tra un presepe di plexiglas e un Gesù Bambino ricavato da un ciottolo di fiume passando per una natività di ferro riciclato trasmettendo curiosità e interesse per le opere in mostra. In seguito i presenti hanno raggiunto a piedi, in una passeggiata collettiva per il vicolo stretto e ripido che divide i due luoghi,  i locali della Pro – Loco che accolgono le sculture del Maestro dedicate perlopiù alla classicità greca.

Anche da questo ciclo di opere fuoriesce chiaramente, dalla composizione morfologica stessa, la centralità dei rapporti umani e del nucleo familiare come centro del mondo espresso da Guccione. La sensibilità artistica del Maestro si esprime anche nell’uso dei materiali. I soggetti sono realizzati utilizzando una materia che si adatta, che esprime essa stessa la natura del personaggio. Così Apollo e Dafne sono resi in metallo in modo che Apollo può accostarsi al meglio a Dafne le cui mani sono già foglie di alloro; Cassandra, la sacerdotessa del tempio di Apollo dotata di preveggenza ma condannata a non essere ascoltata, è ricavata da un blocco di basalto, gelido al tocco ma capace di infuocarsi, esprimendo l’apparente freddezza che cela il fuoco interiore del personaggio. E lo stesso vale per Prometeo incatenato, Gli Amanti, Edipo, Apollo e Dafne e le altre opere.

La cerimonia si è conclusa con un omaggio del Maestro Guccione alla critica Di Bartolo e agli Enti ospitanti. Piero Baiamonte, Direttore Artistico del Castello e Giuseppe Guagliano, Presidente della Pro-Loco hanno ringraziato il Maestro Guccione e la Dott.ssa Di Bartolo per aver permesso alla città di fruire del loro sapere e della loro arte, e di averla messa a disposizione di tutti; hanno sottolineato l’impegno profuso affinchè Racalmuto non sia ricordata sempre e solo per fatti malavitosi ma per il centro culturale, artistico e letterario che si è avviato ad essere da un po’ di anni a questa parte, con l’obiettivo principale di dare alle nuove generazioni principi corretti attraverso l’arte, la letteratura, la cultura.
La mostra è visitabile fino al 30 gennaio 2011. Per informazioni: 0922 94 88 20.

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