Il blog, in diretta da Racalmuto da circa tre anni, racconta tutto quello che scorre dentro un paese per nulla tranquillo. Un argomento importante che nessuno vuole affrontare è la "DROGA A RACALMUTO".
Parlare di traffico di droga e del diffuso consumo di droga nel nostro paese è diventato un tabù. Grave. Gravissimo.
Il blog e i giovani di facebook hanno più volte condannato il diffondersi del fenomeno nella nostra comunità. La politica, la chiesa, la scuola, la stampa locale dovrebbero pre-occuparsi un po' di più del problema che sta' rovinando tante persone e tante famiglie nel nostro paese.
Sergio Scimè
parlare, parlare, parlare; ma parlare inutilmente serve?
RispondiEliminaSono daccordo con Scimè sul silenzio della politica locale, ma quella si preoccupa soltanto della scelta del miglior collante da utilizzare per tener salda la poltrona attaccata al culo. Riguardo la chiesa e la scuola, credo che ne parlino abbastanza di droga, ma nel modo bigotto in cui lo fanno sono discorsi persi al vento. La gente invece, ne parla e come se ne parla, anzi chiacchiera, e questo è il vero problema, che a Racalmuto si chiacchiera troppo, nei cortili reali ed in quelli virtuali. Il modo in cui questo blog si è occupato di droga non credo che sia esclusivo ed in ogni caso più efficace deglia altri: i discorsi generici purtroppo diventano facilmente luoghi comuni!!!
Il vero problema è la sofferenza umana di questo paese, che un tempo si sfogava nelle "putie di vino" ed oggi riconosce altri mezzi. Quindi trovo giusto che se ne parli ovunque, ma alla fine se queste persone che periodicamente vengono arrestate dopo qualche mese ritornano in libertà abbiamo solo perso tempo.Quello che serve è un sistema giudiziario meno garantista: chi sbaglia deve seriamente pagare! non esistono altri deterrenti.
Caro amico, nel momento in cui la giustizia italiana non funziona e noi cittadini accettiamo e votiamo Pannella e i suoi alcoliti che, vogliono svuotare le carceri, altrimenti si lascia morire di sete.
RispondiEliminaNoi, invece di dirgli di morire e andare a far in cu...,diciamo ha ragione poveri detenuti,dove sono i loro diritti!
Non ci ricordiamo che tra i detenuti ci sono queste "bestie".
Poi dopo,nel momento in cui la legge li mette in liberà,andiamo a salutarli ed ossquiarli,invece di isolarli e ignorarli!
Inoltre se ben rammenti:
1) i politici sono per la maggior parte assuntori di stupefacenti;
2) la chiesa ha problemi interni di avvicendamenti e predomini;
3) le famiglie tollerano e accettano, definendole bravate;
4) la scuola da moltissimi anni è stata "svuotata" dal ruolo di educare".Quando i buoi sono usciti dalla stalla, si vuole chiudere la stalla".
Cosa fare: per prima cosa noi tutti diventare adulti, nel vero senso, ribellandoci,anche rifiutandoci di votare e chiedere leggi severe per queste bestie immonde.
Già il fatto di parlarne anonimamente mi sembra un punto contro. Quando il problema ci tocca da vicino, magari, cominciamo a riflettere. Intanto bisognerebbe assolvere o condannare a viso scoperto, sarebbe un passo avanti.
RispondiEliminaCarmelo Mulè
In questi due commenti che precedono il mio (se non sarà censurato e cestinato) si fa menzione della santa apostolica cattolica romanica cristiana chiesa, che si dice che abbia problemi interni e che è brava a parole a gettare anatemi e così via dicendo. Però e anche vero che tutti noi adepti o meno viviamo in uno stato di ipocrisia, sappiamo nel nostro io che la chiesa oggi è molto lontana dai principi di Gesù Cristo, basti pensare che il semiddio Razzinger e i massimi esponenti della chiesa sono stati denunciati al tribunale dell'Aja per delitti contro l'umanità, per aver insabbiato e occultato tantissimi abusi di pedofilia operati da uomini di chiesa su bambini!! ripeto su bambini!! Possibile che TUTTI NOI facciamo finta di nulla??!! Possibile che Don Diego Martorana non dice nulla in merito?? Ma che cristiani siamo!!!???
RispondiEliminaLa pedofilia è catalogata come una malattia mentale un argomento che merita il giusto approfondimento, ma non è il tema del post, si rischia di fare molta confusione e non capire nulla. In questi anni Racalmuto spunta nelle pagine di cronaca per fatti legati al consumo e al traffico di droga. Nessuno affronta pubblicamente l'argomento. Il consiglio comunale ha il dovere di aprire l'aula consiliare per discutere del problema insieme alle forze dell'ordine, ai rappresentanti della chiesa, all'associazionismo, con il personale dei servizi sociali. Nessuno sente il dovere di fare nell'interesse collettivo. La droga non è soltanto un problema dell'altro ma ci riguarda per la salute della nostra comunità che oggi - più che mai - è molto malata.
RispondiEliminaIl primo anonimo risponde a Carmelo Mulè:
RispondiEliminamolto spesso in questo Blog viene criticato l'anonimato e addirittura tacciato come la fonte di tutti i mali della nostra società. Tutto ciò può essere vero se in forma anonima si criticano ed offendono persone con Nome e Cognome, ma non capisco perchè si debba controfirmare l'espressione di concetti su argomenti generici come quello in questione. Ho l'impressione che oggi alla gente interessi più la persona che esprime un concetto che il cincetto stesso. Questa è una caratteristica tipica di una società fondata più su l'apparire che sull'essere. Quindi non condanniamo sempre l'anonimato, qualche volta può semplicemente essere espressione di una mentalità non esibizionista e non autopropagandista.
Racalmuto non si indigna! Questa è la mia maggiore preoccupazione. Spesso, troppo spesso, si perde il contatto con la realtà. Quello che in un tempo non lontanissimo era straordinario si è trasformato oggi in ordinario. Come siamo cambiati!
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