lunedì 4 luglio 2011

Resistere, resistere, resistere.

Comitato "Fra' Diego la Matina" ha detto:
E’ un coro unanime quello che proviene dai 20 consiglieri comunali rimasti, ostinatamente, in carica dopo le dimissioni del sindaco Petrotto.
Arroccati nel fortino, tengono in ostaggio un intero Paese, gridano a loro stessi:
"non ci dimettiamo perché estranei ai fatti che hanno provocato il terremoto politico a Racalmuto".
Come a dire: " il Sindaco si è dimesso perché estraneo, non è ".
Il ricordo di Petrotto, in consiglio, è durato solo qualche minuto.
"Morte tua vita mea!! Nostra in questo caso>.

"Siamo persone per bene, non accetteremo mai che siano i giornali, i pentiti le procure o i carabinieri a dettare l’agenda politica a Racalmuto".
Come a dire: "chi si dimette non è persona per bene; peggio per il Sindaco che ci è cascato".
I consiglieri, al di la della ridondante retorica, le hanno considerate (le dimissioni) come un atto di tradimento da parte di uno che consideravano “uno di loro” e per tanto vanno stigmatizzate a tutti i costi.
Questo gesto “inconsulto” rischia di compromettere l’equilibrio di un sistema che, apparentemente, non piace a nessuno ma di cui nessuno riesce a fare a meno.
"Noi sosteniamo come abbiamo sempre fatto, che si può essere persone per bene anche, e soprattutto, quando si ha il coraggio di essere uomini facendo,in questi casi, un passo indietro"
Nell’ultima seduta del consiglio comunale tutto è diventato chiaro.
A Racalmuto non esiste ( forse non è mai esistita) una maggioranza politica e un’opposizione.
E’ stato sconcertante osservare come in modo automatico, con una sottile regia, si è realizzata una sorta di Salute pubblica consiliare (o meglio di salute loro).
Tutti d’accordo; chi con fantasiose e improbabili giustificazioni, (excusatio non petita, accusatio manifesta) chi con eloquenti e lugubri silenzi, hanno manifestato l’esigenza di restare in carica.
( un Consigliere è riuscito pure a dire << in questo Consesso nessuno è attaccato alla poltrona)
Ed è vero, nel senso che i Consiglieri e le poltrone sono diventati un tutt’uno!
Resistere, resistere, resistere!!! Anche davanti al rischio di essere sciolti per mafia compromettendo per sempre l’onorabilità del Paese e la loro stessa “carriera politica”.
Questa la parola d’ordine che mette d’accordo tutti.
Ma gli 8 consiglieri di maggioranza e i 12 di opposizione con in testa il Presidente del Consiglio e il veterano dott. Sardo, vogliono resistere per difendere che cosa?
-L’attività amministrativa verso la quale , apertamente o in maniera velata, hanno espresso giudizi negativi? (Salvo le circostanze in cui i beneficiari degli atti erano loro stessi.)
-Vogliono difendere la volontà e gli interessi dei cittadini?
-Le istituzioni o quello che ne rimane?
-Il ruolo e lo status di Consigliere e Presidente che non hanno mai esercitato?
"Dobbiamo resistere per controllare l’operato del Commissario!!!" Sbraitando, ha affermato un decano del consiglio, dopo aver invitato qualche giorno prima il Sindaco ad andare tutti a casa!!
-In realtà nessuno vuole lasciare perché convinti che col Commissario si può continuare a fare (meglio di prima) quello che si faceva col Sindaco?
-Sperano ancora di poter “condizionare” i fondi Anas e le risorse del bilancio comunale?
-Sono convinti di poter continuare a convocare una miriade di commissioni consiliari per lucrare, alle spalle dei cittadini, quel tanto agognato gettone di presenza (fisica e di assenza mentale)?
-Credono, che dopo tutto questo (salvo inprevisti) potranno ripresentarsi al cospetto degli elettori e reclamare voti e candidature convinti di aver fatto, loro, cosa gradita?
I Racalmutesi vi chiedono (per cortesia) di fermare le bocce della politica per questo anno.
Bisogna disintossicare il tessuto, tentando di ripartire con regole ed energie nuove.
Questo vi chiede il Paese.
Questa è l’unica cosa seria che potete fare per dimostrare di essere, realmente, persone per bene.
In alternativa proponiamo un referendum per capire cosa ne pensano i Racalmutesi.

2 commenti:

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  2. un amico di regalpetravenerdì, 08 luglio, 2011

    "Chi è causa dal suo male, pianga se stesso".
    Questa è la risposta, che ti meriti,caro Presidente del Comitato. Questi "mostri", li hai scelti e creati, si involontariamente, anche tu e.....,......(scrivi tu in nomi)
    Ora, per il bene di Petrotto e di Racalmuto, si deve andare avanti,per dimostare e riscattare il buon nome di Petrotto e del paese.
    Dopo, mettere giudizio e ponderare nel completare, liste,apparentamenti e nomine di assessori.
    Scusa,questo lo penso e lo scrivo.

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