Ancora una volta, il quadro che esce fuori dalle dichiarazioni del capomafia, pentito, Maurizio Di Gati, accreditate da alcuni suoi sodali e da un libero professionista a suo tempo vicino all’organizzazione, è inquietante.
La classe politica che ci governa e quella che lo ha fatto in passato ne esce compromessa e delegittimata.Per quanto ci riguarda continuiamo a sforzarci di essere garantisti e a credere che sia necessario, da parte degli inquirenti, trovare riscontri ai gravi fatti citati.
Tuttavia riteniamo che la salvaguardia e l’onorabilità di un paese importante qual è Racalmuto, e delle sue istituzioni debba prevalere su tutto.
In questo particolare momento la questione non verte ne sull’aspetto politico ne su quello amministrativo ( che pure tanto danno ed imbarazzo hanno determinato ).
In gioco c’è qualcosa di più importante; la credibilità delle istituzioni, e la tenuta democratica dell’intero sistema.
Le scelte e le decisioni che qualcuno, inevitabilmente, dovrà prendere, nel bene o nel male, influiranno in modo decisivo sulla vita dei nostri figli e delle nuove generazioni.
Sarebbe facile e comodo scaricarne l’intera responsabilità sul Sindaco Petrotto e sul Presidente del consiglio Milioto (quali massimi esponenti Istituzionali), chiedendo loro le dimissioni.
Ma non ci sembra ne giusto ne onesto.
E’ la giunta e, in particolare, l’intero Consiglio che devono imporsi una pausa di riflessione.
Non possono più sottrarsi al ragionamento serio e responsabile, mettendo da parte ogni piccolo interesse personale o di bottega, unico collante bipartisan, che li ha tenuti politicamente in vita.
Il Sindaco e il Presidente a nostro parere, e pensiamo di interpretare il pensiero della città, dovrebbero rimettere il loro mandato sul tavolo del Consiglio Comunale (organo che dovrebbe rappresentare , e tutelare gli interessi materiali e morali dell’intera comunità).
In questo caso il Consesso dovrebbe pronunciarsi non su una loro eventuale sfiducia politico-amministrativa, come già è successo in passato, ma piuttosto decidere se sussistono ancora le condizioni di serenità, per un prosieguo dell’attività amministrativa.
Ovvero su quali danni una situazione del genere potrebbe creare all’intera comunità.
E’ sbagliato convincersi che debba essere la Procura a risolvere problemi che competono alla politica, si rischierebbe l’irreparabile.
I Racalmutesi si aspettano un atto di responsabilità da chi li rappresenta (in favore del Paese) affinchè si possa porre fine a questa stagione di veleni e di delegittimazione.
Gli attori della politica dovrebbero avere il coraggio e la maturità di giocare d’anticipo dando un segnale forte di discontinuità, scrollandosi di dosso questo pesante fardello.
Di certo c’è che non si possono più accampare scuse, e imboscamenti di comodo.
Se non emergeranno risposte univoche, ognuno potrà e dovrà dare ascolto alla propria coscienza e decidere se continuare o meno questa esperienza assumendosene fino in fondo la responsabilità.
Lo devono al paese, alle loro famiglie e a loro stessi.
Non sarebbe accettabile, che per l’ennesima volta, possa essere il silenzio a tacitare le coscienze.
Alleanza per L’Italia (A.p.I.)
Il responsabile del Coordinamento
(Giuseppe Guagliano)
Da un Racalutese che da diversi anni vive e lavora fuori.
RispondiEliminaQuando posso ritorno volentieri nel mio paese.
Da quando è attivo il blog Ragalpetra Libera le distanze si sono notevolmente ridotte.
Riesco( come tanti)a sapere quello che succede a Racalmuto.
Fatti, certamente, non sempre edificanti come nel caso delle ultime vicende di mafia che tirano in ballo il Sindaco Petrotto e molti altri personaggi della vecchia e nuova politica.
Solo chi osserva da lontano può capire la difficoltà a identificarsi come Racalmutese.
Il guasto morale che si sta arrecando al paese della ragione (persa) è enorme.
Qualcuno sostiene che per limitare i danni si dovrebbe celare tutto con una coltre di silenzio e aspettare che passi la piena.
Ma anche questo è un atteggiamento che sa di mafia.
(non si può combattere la mafia con l'omertà)
Fa bene il rof. Scimè a rendere dotti i Racalmutesi di quanto succede.
Unico modo,questo, per iniziare una nuova stagione sociale e politica.
Concordo con la nota del sig. Guagliano secondo il quale deve essere il Consiglio, tutto, a decidere sulle eventuali dimissioni del Sindaco e del Presidente, a salvaguardia delle istituzioni e delle persone che ne detengono l'onore e l'onere.
Mi auguro che Petrotto e Milioto possano trovare le giuste motivazioni per rimettere il loro mandato.
La strada più sbrigativa, in alternativa, sarebbe quella delle dimissioni unilaterali del Sindaco che chiuderebbe immediatamente la partita.
Petrotto, a mio parere, ha la necessaria intelligenza per capire che non può consentire questo gioco al massacro sulla sua persona, per garantire un gruppo di loschi individui.