Le dimissioni del sindaco Salvatore Petrotto rappresentano un ammirevole gesto di sensibilità istituzionale in un momento così delicato. Ringrazio Petrotto per le cose che ha fatto negli anni per Racalmuto e gli auguro di uscirne indenne da tutte le accuse che gli sono state rivolte. Sono certo che anche i consiglieri comunali rassegneranno le dimissioni alla segretaria comunale, tutti i consiglieri (di maggioranza e di opposizione) da tempo dicono di essere pronti a lasciare la poltrona: il momento è arrivato.
Adesso bisogna con urgenza guardare avanti, in un paese che sta soffrendo una grave crisi sociale, culturale ed economica. Noi denunciamo da anni il fallimento politico di questa legislatura, sicuramente non tutte le colpe sono da attribuire al sindaco. Le responsabilità ricadono anche verso chi ha fatto finta di non vedere, aspettando gli eventi. Da questo momento bisogna costruire una nuova fase della politica racalmutese che guardi con ottimismo verso il futuro. L'invito ancora una volta va fatto a tutte quelle energie sane che vogliono contribuire alla rinascita del paese. Regalpetra libera nasce come blog del cambiamento, una piccola voce che sta crescendo. Il blog ha sempre dato spazio a tutti all'opposizione e alla maggioranza: cosi sarà sempre. Regalpetra libera non è contro nessuno ma ha il solo desiderio di vedere un paese migliore.
Sergio Scimè, Regalpetra libera
discorso ipocrita da parte di un blogger che fino ad oggi ha sempre detto "piove, Petrotto ladro!". Comunque siano andate o andranno le cose, nella guerra politica di Racalmuto a Petrotto, malgrado tutto, va concesso l'onore delle armi!
RispondiEliminaLe dimissioni del Sindaco non rappresentano certamente un fatto ammirevole come scrive Scimè. Non mi pare ci sia della sensibilità nel gesto, bensì forse la necessità di evitare fatti peggiori.
RispondiEliminaParlerei di sano e giusto opportunismo.
Se il dopo Petrotto deve essere caratterizzato da tatticismi della parola, per non lasciare scontento nessuno, cominciamo male.
Serve ristabilire invece la verità, ossia se in questo ci sono ancora uomini onesti.
Certamente quei consiglieri che in questi anni hanno lucrato facendo finta di sostenere Petrotto vanno isolati.
Vedi gli ambigui personaggi che negli anni novanta all’opposizione di Petrotto gridavano le cose che oggi Di Gati sta ripetendo.
Quei consiglieri comunali che non essendo stati eletti nella sua lista si sono convertiti sulla via di Damasco e lo hanno sostenuto facendogli del male.
Quei consiglieri che hanno fatto finta di niente dinanzi ai fatti di Droga.
Questi consiglieri hanno un nome ed un cognome e vanno denunciati politicamente vanno spiaccicati su manifesti giganti.
Ora Serve che la politica scenda in piazza per creare i distinguo.