domenica 31 ottobre 2010

Lillo Mattina scrive all'Arciprete di Racalmuto, Don Diego Martorana.

Egregio Don Diego

Nelle scorse settimane, giornali e televisioni hanno dato ampio risalto ad un indagine giudiziaria sul traffico di stupefacenti a Canicattì e Racalmuto che mi coinvolge quale assuntore di cocaina e nei giorni successivi, dall’alto del Suo magistero pastorale, ha voluto pubblicare una lettera aperta ai giovani racalmutesi sottolineando il turbamento delle coscienze di tanti cittadini per quanto avvenuto ed i pericoli connessi all’uso di droga ed alcool che rischiano di sciupare la stagione più bella della vita di tanti ragazzi.
Io ragazzo non sono purtroppo, nonostante i cinquant’anni siano il periodo della piena maturità, mi sono lasciato irretire da un vizio da cui è stato difficile allontanarsi.
Dopo questa amara esperienza, che ha certamente segnato la mia vita, riflettere e dialogare sui motivi che portano ai giovani e meno giovani all’uso o all’abuso di alcool e droga credo sia decisivo.
Con l’aiuto delle persone care che mi stanno più vicine sono riuscito infatti da diversi mesi ad allontanarmi dal mondo della droga e adesso attendo, con maggiore serenità, l’esito delle mie vicende giudiziarie.
Ma sono convinto che l’appello lanciato con la Sua lettera aperta non debba cadere nel vuoto e la prego pertanto di rappresentare ai giovani della comunità di Racalmuto la mia disponibilità ad incontrarli per discutere assieme di questo grave problema, affinché da questa pesante e negativa esperienza che mi ha coinvolto possa trasmettere concretamente ai ragazzi un messaggio di attenzione e di speranza.
Con stima
Lillo Mattina

(fonte ECCLESIA RACALMUTO)

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