lunedì 18 ottobre 2010

Lettera aperta ai Racalmutesi. "Sarebbe oppurtuno che Sindaco Assessori e Consiglieri stacchino la spina tutti assieme"

 Ha fatto impressione, vedere il consiglio comunale del paese di Sciascia diventare un’aula di tribunale.
Assistere, al teatrino della politica che si auto inquisisce per poi auto assolversi, è veramente triste.
Non fa bene ai Cittadini, alle Istituzioni, alla stessa Politica; in definitiva alla Democrazia.
Pensiamo che altri debbano essere i luoghi deputati; così come altri debbano essere i soggetti competenti a trattare fatti giudiziari.
Ad ognuno, comunque, il diritto dovere di difendersi.
Alla politica, nelle proprie sedi, spetta il compito di governare.
Il nostro augurio è che ognuno possa dimostrare la propria estraneità ai fatti contestati loro.
Detto questo; riteniamo doveroso affermare che la classe dirigente, oggi, a Racalmuto abbia come non mai l’obbligo morale, alla luce di quella che è stata ed è la sua azione amministrativa, di fare un bilancio da cui devono scaturire le giuste valutazioni; e prendere decisioni a salvaguardia di tutti.
Il Sindaco, gli Assessori, il Consiglio con in testa il Presidente e la politica tutta dovrebbero, al cospetto dei cittadini, chiedersi:

-se esiste ancora il progetto in funzione del quale essi siedono, spesati di tutto punto, negli scranni del Comune.

-se il rapporto fiduciario con i Racalmutesi è tale da giustificare il prosieguo di questa esperienza.

-se sussistono le condizioni minime di serenità, di collaborazione, di tolleranza che consentono la crescita culturale ed economica del tessuto sociale.

-se il livello della corruzione morale e materiale, ormai endemico nella nostra Nazione, a Racalmuto ha superato il livello tollerabile.

-se il coinvolgimento sociale nell’attività amministrativa si è realizzato.

-se questo stato di cose sta trascinando il paese verso una deriva irreversibile.

-se il livello della giustizia sociale, della verità, della trasparenza, della libertà individuale, del rispetto del singolo e delle altre istituzioni, è migliorato.

-se, in poche parole, la vivibilità complessiva del paese è aumentata.

Si dovrebbero, altresì, chiedere se l’immagine del paese che ne esce fuori, ci consente ancora, di poter dire con orgoglio che apparteniamo al paese che fu di Sciascia, di Marco Antonio Alaimo, di Pietro D’Asaro, di Francesco Burruano, di Gaspare Matrona e tanti altri che hanno dato lustro alla nostra comunità.
E’ su queste problematiche che la comunità, oggi, vuole risposte, pretende verità, chiarezza ed assunzione di responsabilità.
E’ su queste cose che la comunità non potrà più accettare posizioni ambigue, come quelle assunte dal Partito Democratico attraverso il consigliere Dott. Sardo.
Se fino a qualche tempo fa potevano affermare che si trattava di un progetto andato male, rimanendo nell’alveo della politica, oggi questo non è più possibile.
Tenendo conto di quanto è successo nel nostro paese, la proposta di sfiducia al Sindaco oggi costituisce di fatto, uno spartiacque tra chi, nonostante tutto, vuole continuare ad avallare questo sistema e chi lo considera non ulteriormente promovibile.
Dal nostro punto di vista riteniamo che la cosa migliore, sia quella che il Sindaco gli Assessori e i Consiglieri stacchino la spina tutti assieme.
Sarebbe forse il primo atto di responsabilità verso i Racalmutesi.

Racalmuto 16/10/’10
Giuseppe Guagliano
Comitato "Fra' Diego La Matina"

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