mercoledì 27 gennaio 2010

Cosa si fa per il nostro vino ? ... si riapre il dibattito !!!


a Regalpetra Libera
Affido queste mie considerazioni a quella che è divenuta la vera “piazza” di Racalmuto.
Ho saputo che il sindaco di Grotte ha indetto per domani pomeriggio 26 gennaio 2010 una riunione al suo comune con alcune organizzazioni sindacali.
Tema: la sfiducia al Presidente ed al Consiglio di Amministrazione della Cantina La Torre.
Da qualche tempo alcuni politicanti racalmutesi e grottesi vanno conducendo una campagna denigratoria nei confronti miei e della cantina, col manifesto scopo di impadronirsi dell’ultimo soggetto collettivo che non è stato ancora politicizzato (leggi: che non è stato assoggettato a certe logiche clientelari).
Ora, per di più, si debbono spendere i soldi dei GAL (Gruppi di Azione Locale) in favore dell’agricoltura. E una cantina compiacente potrebbe essere utile. Per inciso, la cantina fa parte dei GAL ma non è mai stata invitata a nessuna riunione.
Fino ad oggi certi politici si sono occupati della cantina solo quando potevano farsi vedere in TV. Mai una proposta concreta, mai un aiuto di qualsiasi natura. Anzi ci hanno fatto perdere tempo in incontri, convegni, ecc, che sono serviti solo alle loro passerelle pubbliche. E come potrebbero aiutarci se non hanno idea delle necessità vere della cantina? del commercio del vino? Non basta essere bevitori per sapere produrre e vendere il vino. Propongono di realizzare uno stand al centro commerciale Le Vigne. Il quale, ben che vada, può solo incrementare di poco la vendita locale, con esigui introiti. Il mercato locale è saturo, ogni paese ha una o più cantine strapiene di vino! La pochezza di questa proposta, da sola, basta a farci un’idea dello spessore culturale dei proponenti.
Siamo ancora in attesa delle provvidenze a favore del settore vitivinicolo che l’assessore regionale Cimino avrebbe promesso ai politici locali.
Per rilanciare la cantina ci vuole ben altro!
Aumentare e garantire la qualità dell’uva, fino ad oggi lasciata alla discrezione dei soci, che spesso portano l’uva quando non riescono a piazzarla sul mercato libero. Con sicuro danno per le qualità organolettiche del prodotto.
Garantire l’ammasso di congrue quantità di uva. Ci sono dei soci che portano solo gli scarti! Col risultato che i soci conferenti si sobbarcano l’onere delle spese correnti di mantenimento della struttura anche per chi non ammassa. Risultato: prezzo dell’uva basso.
Promuovere il prodotto in Italia ed all’estero. Ma non abbiamo le risorse adeguate. Speriamo in un cofinanziamento europeo.
Inoltre, la cantina è gravati da oneri finanziari per investimenti pregressi alla mia amministrazione, i quali debbono in ogni caso essere onorati, e che impediscono uno spazio di manovra agile.
Abbiamo prodotto nuovi vini con nuove etichette per gli Stati Uniti, il Giappone, la Cina. Abbiamo prodotto la nostra Grappa a partire dalle vinacce di Nero d’Avola. Purtroppo il mercato mondiale è saturo e bisogna sempre inventare nuovi prodotti per soddisfare le nuove esigenze dei consumatori. Il compito è difficile, ma ci stiamo lavorando.
Ora che la cantina si sta avviando verso il risanamento finanziario e l’innovazione diventa appetibile a chi non ha mai fatto niente per essa. "
Racalmuto, 25 gennaio 2010
Angelo Cutaia
http://www.cantinalatorre.it/

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