Muore a tredici anni dopo l'anestesia per un intervento al cuore. Un giallo sul quale la Procura ha aperto un´inchiesta e indagato sei sanitari dell´ospedale Villa Sofia. L´autopsia giovedì dovrebbe sciogliere i dubbi sul perché di una morte che rimane ancora avvolta dal mistero.
«Non capiamo cosa sia successo - dice una zia - Vogliamo la verità».
Giovanni Domenico Marchese, di Racalmuto, da qualche anno era in cura per una malformazione cardiaca congenita. Aveva un piccolo buco tra gli atri del cuore. La famiglia aveva acconsentito ad un intervento per via endoscopica eseguito dai medici del reparto di emodinamica. Venerdì, dopo l´anestesia e l´introduzione di una sonda, però, il bambino è diventato cianotico. Non sono valse a nulla le manovre rianimatorie. Giovanni Domenico alle 15 è spirato.
Gli avvisi di garanzia sono stati notificati a Daniele Pieri, responsabile del reparto di emodinamica, Nino Rubino, medico del reparto, Michele Di Francesco, ecocardiografista, Onofrio De Luca, anestesista rianimatore, Antonio Scardamaglia e Mario Li Vigni, entrambi infermieri. Giovanni, figlio di un bracciante agricolo e di una casalinga, aveva superato con risultati brillanti l´esame di licenza media. «Si era iscritto al liceo artistico perché era molto bravo nel disegno - racconta fra le lacrime la zia Maria Calogera - L´ho visto il giorno prima dell´operazione ed era tranquillo».
Il reparto di emodinamica dell´ospedale Villa Sofia è l´unico nella Sicilia occidentale a eseguire questo tipo di intervento senza taglio chirurgico. Il bambino è entrato in sala operatoria ed è stato sottoposto ad anestesia totale. «Avevamo chiesto il consenso ai genitori per l´anestesia totale - spiega il primario Daniele Pieri - Avevamo già introdotto la sonda ma, tecnicamente, l´intervento non era ancora cominciato. Abbiamo notato che il paziente era cianotico e che accusava problemi respiratori. Siamo stati anche noi a chiedere l´intervento della magistratura. Non capiamo davvero cosa possa essere successo».
«Non capiamo cosa sia successo - dice una zia - Vogliamo la verità».
Giovanni Domenico Marchese, di Racalmuto, da qualche anno era in cura per una malformazione cardiaca congenita. Aveva un piccolo buco tra gli atri del cuore. La famiglia aveva acconsentito ad un intervento per via endoscopica eseguito dai medici del reparto di emodinamica. Venerdì, dopo l´anestesia e l´introduzione di una sonda, però, il bambino è diventato cianotico. Non sono valse a nulla le manovre rianimatorie. Giovanni Domenico alle 15 è spirato.
Gli avvisi di garanzia sono stati notificati a Daniele Pieri, responsabile del reparto di emodinamica, Nino Rubino, medico del reparto, Michele Di Francesco, ecocardiografista, Onofrio De Luca, anestesista rianimatore, Antonio Scardamaglia e Mario Li Vigni, entrambi infermieri. Giovanni, figlio di un bracciante agricolo e di una casalinga, aveva superato con risultati brillanti l´esame di licenza media. «Si era iscritto al liceo artistico perché era molto bravo nel disegno - racconta fra le lacrime la zia Maria Calogera - L´ho visto il giorno prima dell´operazione ed era tranquillo».
Il reparto di emodinamica dell´ospedale Villa Sofia è l´unico nella Sicilia occidentale a eseguire questo tipo di intervento senza taglio chirurgico. Il bambino è entrato in sala operatoria ed è stato sottoposto ad anestesia totale. «Avevamo chiesto il consenso ai genitori per l´anestesia totale - spiega il primario Daniele Pieri - Avevamo già introdotto la sonda ma, tecnicamente, l´intervento non era ancora cominciato. Abbiamo notato che il paziente era cianotico e che accusava problemi respiratori. Siamo stati anche noi a chiedere l´intervento della magistratura. Non capiamo davvero cosa possa essere successo».
Nessun commento:
Posta un commento