Con la qualificata presenza del giornalista e scrittore Gaetano Savatteri ha avuto luogo ieri sera il terzo ed ultimo appuntamento della rassegna “Incontri alla Torre” tenutasi a Grotte presso il suggestivo giardino della Torre del Palo a cura dell’Amministrazione Comunale. L’evento, condotto dalla relatrice Prof.ssa Margherita Biondo, ha privilegiato la presentazione del libro “I ragazzi di Regalpetra” (edito dalla Rizzoli), ultima fatica letteraria del giornalista di canale 5. Nel corso dell’incontro, attraverso un dialogo scorrevole e piacevole tra la mediatrice e l’ospite, sono stati affrontati temi inerenti al fenomeno mafioso che ha caratterizzato nell’ultimo ventennio il paese di Racalmuto.
Nel libro Savatteri esplora il lato oscuro e nascosto del suo paese e della sua giovinezza e racconta le proprie sensazioni derivanti dalla lettura di alcuni atti giudiziari riguardanti l’affiliazione alla mafia di quattro suoi concittadini, nonché coetanei. In questo lavoro l’autore fonde la ricostruzione dei fattacci mafiosi avvenuti a Racalmuto con la propria biografia personale e con la storia di una comunità storicamente e geograficamente determinata. «Avevo sempre creduto – scrive – che i ragazzi di Regalpetra fossero altri, coloro che avevano portato il loro contributo, piccolo o grande, per il paese». Ed infatti a Racalmuto, negli anni Settanta e Ottanta, sono cresciuti insieme ragazzi che, come l’autore, hanno dato vita a un piccolo giornale, una palestra di impegno civile, altri che invece hanno scatenato una sanguinosa guerra di mafia a partire dalla strage del 23 luglio 1991.
Nell’ambito dell’incontro è stato sottolineato il sottile gioco delle scelte che si consumano in gioventù quando ciascuno attraversa la propria “linea d’ombra” come si desume dalle seguenti parole dell’autore: “Sono cresciuto in questo piccolo paesino nella provincia di Agrigento, insieme a quegli stessi ragazzi che agli inizi degli anni Novanta hanno acceso una sanguinosa guerra di mafia. Alcuni di questi hanno fatto carriere in “Cosa Nostra”, fino a diventare capi importanti. Con molti di loro sono cresciuto insieme, ho frequentato gli stessi bar, ho giocato con lo stesso pallone, ho fatto tutte quelle cose che si possono condividere in un piccolo paese”.
Nel corso della serata il numeroso pubblico intervenuto ha molto apprezzato, altresì, alcuni passi tratti dal libro in questione e letti dal bravo attore Salvo di Salvo il quale ha evidenziato con abilità le proprie capacità recitative ricevendo pubblicamente i complimenti anche da parte dello stesso autore. L’incontro è stato chiuso con i saluti dell’Assessore alla Cultura, Prof. Domenico Criminisi, nonché dall’ideatore e Direttore Artistico della Rassegna, Aristotele Cuffaro, i quali si sono soffermati sugli esiti positivi dell’intera manifestazione nonché sul ruolo della cultura e sui benefici delle buone letture da suggerire ai giovani già in età scolastica per consentire loro un migliore e più consapevole rapporto con la vita sociale.
Nel libro Savatteri esplora il lato oscuro e nascosto del suo paese e della sua giovinezza e racconta le proprie sensazioni derivanti dalla lettura di alcuni atti giudiziari riguardanti l’affiliazione alla mafia di quattro suoi concittadini, nonché coetanei. In questo lavoro l’autore fonde la ricostruzione dei fattacci mafiosi avvenuti a Racalmuto con la propria biografia personale e con la storia di una comunità storicamente e geograficamente determinata. «Avevo sempre creduto – scrive – che i ragazzi di Regalpetra fossero altri, coloro che avevano portato il loro contributo, piccolo o grande, per il paese». Ed infatti a Racalmuto, negli anni Settanta e Ottanta, sono cresciuti insieme ragazzi che, come l’autore, hanno dato vita a un piccolo giornale, una palestra di impegno civile, altri che invece hanno scatenato una sanguinosa guerra di mafia a partire dalla strage del 23 luglio 1991.
Nell’ambito dell’incontro è stato sottolineato il sottile gioco delle scelte che si consumano in gioventù quando ciascuno attraversa la propria “linea d’ombra” come si desume dalle seguenti parole dell’autore: “Sono cresciuto in questo piccolo paesino nella provincia di Agrigento, insieme a quegli stessi ragazzi che agli inizi degli anni Novanta hanno acceso una sanguinosa guerra di mafia. Alcuni di questi hanno fatto carriere in “Cosa Nostra”, fino a diventare capi importanti. Con molti di loro sono cresciuto insieme, ho frequentato gli stessi bar, ho giocato con lo stesso pallone, ho fatto tutte quelle cose che si possono condividere in un piccolo paese”.
Nel corso della serata il numeroso pubblico intervenuto ha molto apprezzato, altresì, alcuni passi tratti dal libro in questione e letti dal bravo attore Salvo di Salvo il quale ha evidenziato con abilità le proprie capacità recitative ricevendo pubblicamente i complimenti anche da parte dello stesso autore. L’incontro è stato chiuso con i saluti dell’Assessore alla Cultura, Prof. Domenico Criminisi, nonché dall’ideatore e Direttore Artistico della Rassegna, Aristotele Cuffaro, i quali si sono soffermati sugli esiti positivi dell’intera manifestazione nonché sul ruolo della cultura e sui benefici delle buone letture da suggerire ai giovani già in età scolastica per consentire loro un migliore e più consapevole rapporto con la vita sociale.
L'articolo è tratto dalla rubrica cultura di agrigentoweb.it
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