L’ evento si svolgerà venerdì 22 febbraio, alle ore 17, alla biblioteca comunale di Aragona, in piazza Umberto I° ed è organizzato dall’amministrazione comunale di Aragona, e precisamente dall’assessorato Politiche sociali e Pari opportunità. All’incontro partecipano il Rotary Aragona Colli Sicani, il Centro Aiuto alla Vita, il Centro antiviolenza “Telefono Aiuto”, l’arma dei Carabinieri e la Polizia di Stato.
Durante il dibattito sarà presentato il libro “Solo una vita” della scrittrice Mariuccia La Manna e sarà possibile apporre una firma per dire “no” alla violenza.
Numerosi gli interventi in scaletta. L’assessore alle Politiche sociali e Pari opportunità del comune di Aragona, Stefania Di Giacomo, afferma: “Credo che titolo migliore da dare a questa iniziativa non si potesse scegliere. Sentiamo parlare, purtroppo, sempre più spesso di violenze sulle donne che per anni rimangono nel più totale silenzio a causa della paura. Uscire dal buio vuol dire sfuggire a tutto ciò che la violenza rappresenta. Le donne che subiscono abusi, che siano essi di natura fisica o psicologica, hanno delle conseguenze a volte ingestibili che, inevitabilmente, influenzano tutto il corso della loro vita, a partire dalle relazioni affettive. Affrontare insieme questa tematica, è il miglior modo per abbattere quel muro di omertà che si erige a causa delle violenze subite. Il mio pensiero oggi va a tutte quelle donne che hanno avuto la forza di rialzarsi, il coraggio di andare avanti nonostante tutto. La donna è speciale per questo, non si arrende, non si abbatte e trascina con sé anche chi le sta intorno. Ed il loro coraggio ha permesso che finalmente uscissero allo scoperto tanti soprusi, ingiustizie e violenze che prima restavano celate. Coperte da un inspiegabile senso di colpa, alimentato dal pensare di esserselo cercato, meritato o peggio ancora di esserselo voluto. Questo incontro – conclude l’assessore Di Giacomo – nasce dall’esigenza di educare e sensibilizzare sul doloroso tema della violenza di genere, la cui tangibile crescita pone seri interrogativi sulle cause, da ricondurli anche ad una crisi di valori morali ed educativi, che sta determinando un venir meno del rispetto e della dignità sociale e una forma di emergenza sociale”.
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