Dopo l'otto dicembre il salotto della citta' e' stato quasi sempre illuminato, da Porta di Ponte al palazzo dei Giganti. Il ritardo di quest'anno, dovuto a problemi burocratici legati alla gara d'appalto, curata dell'Ente Parco, ha scatenato in citta' un vespaio di polemiche, particolarmente sui social.
La rabbia dei cittadini e dei commercianti di una via Atenea spoglia ha trovato tregua solo qualche giorno fa, quando sono state montate, in extremis, dei fili di lampadine, che in qualche modo hanno oscurato le accese contestazioni delle settimane scorse. La buia vicenda ha illuminato parecchio la satira agrigentina, che si e' espressa con dei simpatici e anche "feroci" fotomontaggi, specialmente su facebook , come quello che ha ispirato i versi del nostro Giovanni Salvo. Le simpatiche rime hanno riscosso parecchio successo tra gli agrigentini, che hanno molto apprezzato l'ironia del "poeta" racalmutese, per un giorno entrato a gamba tesa nel cono d'ombra dello spento Natale agrigentino.
POESIA DI GIOVANNI SALVO
Chi Natali disgraziatu!
Giurgenti paisi scurdatu
Senza stiddri supra li strati
sulu munnizza e cosi abbannunati
La città ca li Greci ficiru ‘mpurtanti
ristà senza rispettu, mancu pi’ li Santi
Lu celu chi fu’ di Pirandellu nazionali
ora è a lu scuru puru pi Natali
A San Calò abbruscia stu duluri
la so’ città senza mancu amuri
Oh Santu nivuru! taliati ‘ntunnu
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