venerdì 22 dicembre 2017

Racalmuto: Salvatore Picone, ex assessore alla cultura, scrive una lettera aperta ai cittadini


Racalmuto e i suoi beni culturali
 risultati e obiettivi raggiunti
Lettera ai cittadini dell’ex assessore alla Cultura
del Comune di Racalmuto

Conclusa la crisi politica e nominata una nuova Giunta, sento il dovere di rivolgermi a tutti i cittadini di Racalmuto per un saluto non certo di circostanza. E saluto e auguro buon lavoro, innanzitutto, al sindaco Emilio Messana e ai nuovi assessori.
Quando nel Giugno del 2014 ho accettato di far parte della squadra del sindaco Messana, scelta condivisa dalla coalizione che lo ha sostento, ho intuito sin da subito che non sarebbe stato facile amministrare un Comune che aveva vissuto la mortificazione di uno scioglimento per mafia, e ancor più in un panorama difficile e drastico dal punto di vista finanziario.
Bisognava, nonostante tutto, mettersi a lavoro e iniziare a recuperare un’immagine persa e offuscata, coinvolgendo sin da subito i cittadini e le associazioni che hanno dato tanto e tanto continueranno a dare per la comunità. E’ stato un privilegio guidare un Assessorato, quello della Cultura, che ho sempre ritenuto il vero motore di questo Comune, purtroppo però il più sventurato dal punto di vista economico. Ho cercato, rispetto agli anni passati, di innovare l’approccio di guida dell’Assessorato, pensando ad un’azione culturale con una visione di lungo periodo.
I beni culturali
Un’esperienza straordinaria luna tre anni e mezzo che trova il suo culmine nell’avvio di importanti scelte strategiche e di grandi risultati che hanno portatoalla riapertura del nostro teatro “Regina Margherita” con i bambini della scuola, una biblioteca che presto troverà sede in locali comunali, dopo decenni di affitto, un Castello Chiaramontano contenitore di un museo e una Fondazione culturale pronta a rimettersi in cammino dopo anni di assoluto abbandono da parte delle amministrazioni comunali.
La Festa del Monte e le nostre radici
Siamo riusciti a ridare fiato alle nostre tradizioni e alle tante piccole feste religiose e alcune addirittura a riprenderle dopo anni di silenzio: contribuendo a far crescere, anno dopo anno, la nostra Festa del Monte, coinvolgendo tutta la Comunità nella realizzazione di un programma condiviso con tante associazioni, con il Comitato e con le Forze dell’Ordine.
Leonardo Sciascia, la nostra identità
Rafforzare quella che è diventata ormai la nostra identità è stato il cavallo di battaglia dell’Assessorato. Racalmuto è, per noi e per il resto del mondo, il paese di Leonardo Sciascia. Che resta, lo abbiamo sempre sostenuto, la peculiarità che può in qualche modo favorire la crescita del nostro piccolo paese o quantomeno a distinguersi nel territorio.
Grazie al nome di Sciascia è più facile far conoscere tutto il resto. Spinto da questa scelta, condivisa dal sindaco, ho cercato di legare il tutto al nome dello scrittore.
Racalmuto rinasce con la Cultura: il Festival della lettura
Resta indelebile una pagina importante della storia recente di Racalmuto: il Festival della lettura. Approfittando, nel 2016, del sessantesimo anniversario della pubblicazione delle “Parrocchie di Regalpetra” abbiamo coinvolto cento cittadini, giovani e meno giovani, e le istituzioni locali tutte, nella lettura collettiva del primo libro di Sciascia. Una “Festa della Cultura”, la definirono i giornali regionali e nazionali. Racalmuto torna ad essere sotto i riflettori. L’esperienza, ripetuta lo scorso mese di giugno per ricordare i 150 anni di Pirandello, ci si augura non vada dispersa.
I luoghi della memoria e la strada degli scrittori
Nel frattempo, era stata avviato, tra gli uffici, un lavoro di ricerca che ci ha portato ad un importante traguardo: inserire alcuni luoghi di Racalmuto, legati a Sciascia, nella “Carta regionale dei luoghi dell’Identità e della Memoria”, grazie al Decreto dell’Assessorato dei Beni culturali della Regione Siciliana del 17 settembre 2014; ad essere parte attivi del progetto turistico-culturale la “Strada degli scrittori”, ideato dal giornalista Felice Cavallaro, nel frattempo divenuto componente del CdA della Fondazione Sciascia, e di due grandi Festival e un Master di Scrittura, che diventerà appuntamento fisso, grazie alla Treccani e al suo direttore Massimo Bray, nella sede della Fondazione Sciascia; ad aver ricucito rapporti con tanti rimasti legati, dopo la morte di Sciascia, a Racalmuto: giornalisti, fotografi, intellettuali e appassionati (penso, per esempio, agli “Amici di Sciascia” che per la prima volta, lo scorso mese di aprile, hanno voluto riunirsi in assemblea proprio a Racalmuto) e ad unire sentimentalmente i paesi di Sciascia, Consolo e Bufalino attraverso un Protocollo d’intesa firmato lo scorso mese di settembre tra i comuni di Racalmuto, Sant’Agata di Militello e Comiso.
La Fondazione Sciascia
Con la Fondazione Leonardo Sciascia, nel 2014, abbiamo celebrato, alla presenza del presidente del Senato Pietro Grasso, il venticinquesimo anniversario della morte dello scrittore, coinvolgendo sempre più le scuole, ospitando stage e progetti di Alternanza Scuola-Lavoro con lo scopo di avvicinare i giovani alla Fondazione.
E’ un vanto poter dire di aver contribuito, grazie al direttore letterario e a tutti i componenti del Consiglio di Amministrazione – e mi sia dovuto un ricordo particolare e grande riconoscenza per il Dr. Aldo Scimè, per il Prof. Salvatore Restivo e per il Prof. Giovani Di Falco che nel frattempo ci hanno lasciato – ad avere un’idea completa dell’elenco delle lettere consegnate dagli eredi di Sciascia, con il prezioso lavoro dei collaboratori della Fondazione. E avviare nel contempo rapporti di collaborazione con scuole ed editori, come la casa editrice Laterza che, anche su nostra sollecitazione, ha pubblicato nel 2016 un volume che raccoglie lo scambio epistolare tra Sciascia e Vito Laterza, presentato a Roma alla presenza di Tullio De Mauro. Per la prima volta abbiamo coinvolto imprenditori privati per il sostegno e la realizzazione di alcune attività culturali.
Per la Fondazione e a nome della Fondazione, da assessore alla Cultura del paese di Sciascia, ho partecipato ad incontri pubblici volti sempre a far crescere l’immagine del paese. Tra tutti la nostra partecipazione agli Stati Generali sul Turismo, a Taormina, o all’appuntamento “Il bello dell’Italia” organizzato dal Corriere della Sera. Vetrina importante, quest’ultima, anche per il progetto, da noi sostenuto sin dall’inizio, della “Magna Via Francigena” e di altri percorsi turistici legati alle feste religiose, alla lirica e alla musica, alle antiche fontane.
Abbiamo detto la nostra, eravamo presenti: condividendo con le maggiori istituzioni culturali dell’isola il grave momento di crisi che la Cultura siciliana sta attraversando in termini di contributi economici da parte degli enti pubblici.
Scambi e Gemellaggi
L’Assessorato alla Cultura ha contribuito a rafforzare i gemellaggi storici con Hamilton e Castronovo di Sicilia e avviarne altri nuovi, con città polacche, riuscendo a creare momenti di condivisione che hanno lasciato tracce nelle comunità (la statua di Sciascia ad Hamilton, le opere e i murales dei giovani studenti polacchi a Racalmuto, le mostre e  gli scambi con la Polonia ecc. ecc.).
Nella frenesia e nella responsabilità di portare avanti il lavoro quotidiano – con rassegne e appuntamenti culturali e di spettacolo estivi ed invernali, il rispetto per le solennità civili, le collaborazioni con le associazioni, il rilancio del Natale e del Carnevale Racalmutese, l’apertura dell’anfiteatro – abbiamo lavorato per ripensare ad una nuova idea di gestione del Castello Chiaramontano.
Il MU.RA al Castello Chiaramontano
Nell’ottica della crescita dell’offerta turistica e culturale della Comunità, abbiamo coinvolto una Commissione scientifica utile a ridisegnare il Castello per farne un unico museo che possa raccogliere i nostri preziosi reperti archeologici, già in sede, le meraviglie delle nostre tele d’arte sacra sparse nelle chiese chiuse e i nuovi spunti che ci arrivano dall’arte contemporanea. Per fare questo abbiamo avviato un lavoro, assieme ai professori Giuseppe Agnello e Giuseppe Cipolla, che ci porterà, mi auguro presto, ad un’istituzione denominata Mu.Ra, autonoma e al passo coi tempi, pronta per chiudere un cerchio avviato nel 2014 che ha visto, nel frattempo, alcune iniziative di spessore organizzate nelle aree mai aperte al pubblico del Castello. 
Come le istallazioni di nuove espressioni dei linguaggi artistici dal titolo "Mnemosyne" realizzate dal gruppo "Rudere Project", la mostra "Diciotto/Decimi" con le sculturr degli allievi del bienno specialistico dell'Accademia Belle Arti di Palermo, la mostra fotografica "In Sicilia. Cronache del paesaggio ultimo" di Ezio Ferreri e la personale dell'artista francese Anne Clemence de Grolee, realizzata in collaborazione con il Comune di Palermo, la Galleria d'Arte Moderna, l'Istituto Culturale Francese di Palermo e la Fondazione Sciascia. 
Manifestazioni che hanno fatto parlare di Racalmuto fuori dai confini territoriali, riscoprendo anche personaggi quasi dimenticati come Pietro D’Asaro, il “MonoculusRacalmutensis” celebrato lo scorso mese di giugno in occasione del 370° anniversario della morte.
Accanto a questo, nell’attesa che il Castello riapra i battenti, abbiamo ricevuto le tele dell’arciprete Alfonso Puma e avviato una programmazione con l’Associazione dei Burgisi al fine di dare degna esposizione alle bandiere del Cero, ricchezze del nostro artigianato.
Il tutto inserito nel progetto di riqualificazione del centro storico, intrapreso in collaborazione con l’assessorato Urbanistica, che ci ha visti protagonisti, ancora una volta accanto alle associazioni e ai cittadini, nell’edizione 2017 di “#Curtigliando”, iniziative volte alla riscoperta dei nostri cortili e delle nostre piazze attraverso musica, dibattiti, folk, degustazioni e teatro all’aperto.
L’indennità rinunciata, trasparenza e legalità
Tutto questo, e molto altro ancora, realizzato con grande trasparenza e impegno quotidiano, attento alla razionalizzazione della spesa, con la rinuncia, i primi sei mesi, dell’indennità prevista per gli assessori e al 30% per i successivi due anni. Piccoli segnali di attenzione per una comunità che merita tanto e che ha bisogno della collaborazione di tutti – al di là dei ruoli – per costruire un futuro migliore.
Con l’azzeramento della Giunta, lo scorso 10 novembre, il sindaco ha soddisfatto la politica che da sempre rivendica spazi e ruoli. L’esecutivo tecnico, nel quadro del quale si è avviata la prima Giunta Messana, è stato sin da subito indebolito da polemiche e strumentalizzazioni, per arrivare ad un esecutivo politico che abbia una forte sintonia con la maggioranza del Consiglio comunale. Purtroppo il sindaco, con alle spalle una lunga carriera politica, non è riuscito a garantire il rapporto tra la Giunta e le forze che lo hanno eletto per non interrompere, nell’interesse della cittadinanza, la continuità amministrativa.
Ad ogni modo, in questi più di tre anni di amministratore comunale ho cercato di dare il massimo, di svolgere il ruolo con tenacia, umiltà e grande senso di legalità, mettendo a disposizione le mie competenze e il mio tempo sottratto alla mia professione e alla mia famiglia.
Ringrazio la Prefettura, le Forze dell’Ordine, la Soprintendenza, la Curia, la Scuola, la Chiesa, le associazioni, i circoli e gli organi di stampa; tutti gli ex assessori e i consiglieri comunali, il segretario, i dirigenti e gli impiegati del Comune di Racalmuto per la preziosa collaborazione. Ringrazio i cittadini tutti, quelli che hanno compreso e quelli che hanno criticato.
Ho dedicato quest’esperienza a mia figlia e a tutti i bambini di Racalmuto, conscio di aver dato un piccolo contributo per rendere il paese migliore di come l’abbiamo trovato.
Plutarco sosteneva che la Politica riserva i piaceri più belli e più grandi. E allora andiamo avanti, il futuro ci aspetta!
Salvatore Picone
Racalmuto, 22 dicembre 2017





Nessun commento:

Posta un commento