Racalmuto e i suoi beni culturali
risultati e
obiettivi raggiunti
Lettera ai cittadini dell’ex assessore alla Cultura
del Comune di Racalmuto
Conclusa la crisi politica e
nominata una nuova Giunta, sento il dovere di rivolgermi a tutti i cittadini di
Racalmuto per un saluto non certo di circostanza. E saluto e auguro buon
lavoro, innanzitutto, al sindaco Emilio Messana e ai nuovi assessori.
Quando nel Giugno del 2014 ho
accettato di far parte della squadra del sindaco Messana, scelta condivisa
dalla coalizione che lo ha sostento, ho intuito sin da subito che non sarebbe
stato facile amministrare un Comune che aveva vissuto la mortificazione di uno
scioglimento per mafia, e ancor più in un panorama difficile e drastico dal
punto di vista finanziario.
Bisognava, nonostante tutto,
mettersi a lavoro e iniziare a recuperare un’immagine persa e offuscata,
coinvolgendo sin da subito i cittadini e le associazioni che hanno dato tanto e
tanto continueranno a dare per la comunità. E’ stato un privilegio guidare un
Assessorato, quello della Cultura, che ho sempre ritenuto il vero motore di
questo Comune, purtroppo però il più sventurato dal punto di vista economico.
Ho cercato, rispetto agli anni passati, di innovare l’approccio di guida
dell’Assessorato, pensando ad un’azione culturale con una visione di lungo
periodo.
I
beni culturali
Un’esperienza straordinaria luna
tre anni e mezzo che trova il suo culmine nell’avvio di importanti scelte
strategiche e di grandi risultati che hanno portatoalla
riapertura del nostro teatro “Regina Margherita” con i bambini della scuola,
una biblioteca che presto troverà sede in locali comunali, dopo decenni di
affitto, un Castello Chiaramontano contenitore di un museo e una Fondazione
culturale pronta a rimettersi in cammino dopo anni di assoluto abbandono da
parte delle amministrazioni comunali.
La
Festa del Monte e le nostre radici
Siamo riusciti a ridare fiato alle
nostre tradizioni e alle tante piccole feste religiose e alcune addirittura a
riprenderle dopo anni di silenzio: contribuendo a far crescere, anno dopo anno,
la nostra Festa del Monte, coinvolgendo tutta la Comunità nella realizzazione
di un programma condiviso con tante associazioni, con il Comitato e con le
Forze dell’Ordine.
Leonardo
Sciascia, la nostra identità
Rafforzare quella che è diventata
ormai la nostra identità è stato il cavallo di battaglia dell’Assessorato.
Racalmuto è, per noi e per il resto del mondo, il paese di Leonardo Sciascia.
Che resta, lo abbiamo sempre sostenuto, la peculiarità che può in qualche modo
favorire la crescita del nostro piccolo paese o quantomeno a distinguersi nel
territorio.
Grazie al nome di Sciascia è più
facile far conoscere tutto il resto. Spinto da questa scelta, condivisa dal
sindaco, ho cercato di legare il tutto al nome dello scrittore.
Racalmuto
rinasce con la Cultura: il Festival della lettura
Resta indelebile una pagina
importante della storia recente di Racalmuto: il Festival della lettura.
Approfittando, nel 2016, del sessantesimo anniversario della pubblicazione
delle “Parrocchie di Regalpetra” abbiamo coinvolto cento cittadini, giovani e
meno giovani, e le istituzioni locali tutte, nella lettura collettiva del primo
libro di Sciascia. Una “Festa della Cultura”, la definirono i giornali
regionali e nazionali. Racalmuto torna ad essere sotto i riflettori.
L’esperienza, ripetuta lo scorso mese di giugno per ricordare i 150 anni di
Pirandello, ci si augura non vada dispersa.
I
luoghi della memoria e la strada degli scrittori
Nel frattempo, era stata avviato,
tra gli uffici, un lavoro di ricerca che ci ha portato ad un importante
traguardo: inserire alcuni luoghi di Racalmuto, legati a Sciascia, nella “Carta
regionale dei luoghi dell’Identità e della Memoria”, grazie al Decreto
dell’Assessorato dei Beni culturali della Regione Siciliana del 17 settembre
2014; ad essere parte attivi del progetto turistico-culturale la “Strada degli
scrittori”, ideato dal giornalista Felice Cavallaro, nel frattempo divenuto
componente del CdA della Fondazione Sciascia, e di due grandi Festival e un
Master di Scrittura, che diventerà appuntamento fisso, grazie alla Treccani e
al suo direttore Massimo Bray, nella sede della Fondazione Sciascia; ad aver
ricucito rapporti con tanti rimasti legati, dopo la morte di Sciascia, a
Racalmuto: giornalisti, fotografi, intellettuali e appassionati (penso, per
esempio, agli “Amici di Sciascia” che per la prima volta, lo scorso mese di
aprile, hanno voluto riunirsi in assemblea proprio a Racalmuto) e ad unire sentimentalmente
i paesi di Sciascia, Consolo e Bufalino attraverso un Protocollo d’intesa
firmato lo scorso mese di settembre tra i comuni di Racalmuto, Sant’Agata di
Militello e Comiso.
La
Fondazione Sciascia
Con la Fondazione Leonardo
Sciascia, nel 2014, abbiamo celebrato, alla presenza del presidente del Senato
Pietro Grasso, il venticinquesimo anniversario della morte dello scrittore,
coinvolgendo sempre più le scuole, ospitando stage e progetti di Alternanza
Scuola-Lavoro con lo scopo di avvicinare i giovani alla Fondazione.
E’ un vanto poter dire di aver
contribuito, grazie al direttore letterario e a tutti i componenti del
Consiglio di Amministrazione – e mi sia dovuto un ricordo particolare e grande
riconoscenza per il Dr. Aldo Scimè, per il Prof. Salvatore Restivo e per il
Prof. Giovani Di Falco che nel frattempo ci hanno lasciato – ad avere un’idea
completa dell’elenco delle lettere consegnate dagli eredi di Sciascia, con il
prezioso lavoro dei collaboratori della Fondazione. E avviare nel contempo rapporti
di collaborazione con scuole ed editori, come la casa editrice Laterza che,
anche su nostra sollecitazione, ha pubblicato nel 2016 un volume che raccoglie
lo scambio epistolare tra Sciascia e Vito Laterza, presentato a Roma alla
presenza di Tullio De Mauro. Per la prima volta abbiamo coinvolto imprenditori
privati per il sostegno e la realizzazione di alcune attività culturali.
Per la Fondazione e a nome della
Fondazione, da assessore alla Cultura del paese di Sciascia, ho partecipato ad
incontri pubblici volti sempre a far crescere l’immagine del paese. Tra tutti
la nostra partecipazione agli Stati Generali sul Turismo, a Taormina, o
all’appuntamento “Il bello dell’Italia” organizzato dal Corriere della Sera. Vetrina importante, quest’ultima, anche per il
progetto, da noi sostenuto sin dall’inizio, della “Magna Via Francigena” e di
altri percorsi turistici legati alle feste religiose, alla lirica e alla
musica, alle antiche fontane.
Abbiamo detto la nostra, eravamo
presenti: condividendo con le maggiori istituzioni culturali dell’isola il
grave momento di crisi che la Cultura siciliana sta attraversando in termini di
contributi economici da parte degli enti pubblici.
Scambi
e Gemellaggi
L’Assessorato alla Cultura ha
contribuito a rafforzare i gemellaggi storici con Hamilton e Castronovo di
Sicilia e avviarne altri nuovi, con città polacche, riuscendo a creare momenti
di condivisione che hanno lasciato tracce nelle comunità (la statua di Sciascia
ad Hamilton, le opere e i murales dei giovani studenti polacchi a Racalmuto, le
mostre e gli scambi con la Polonia ecc.
ecc.).
Nella frenesia e nella
responsabilità di portare avanti il lavoro quotidiano – con rassegne e
appuntamenti culturali e di spettacolo estivi ed invernali, il rispetto per le
solennità civili, le collaborazioni con le associazioni, il rilancio del Natale
e del Carnevale Racalmutese, l’apertura dell’anfiteatro – abbiamo lavorato per
ripensare ad una nuova idea di gestione del Castello Chiaramontano.
Il MU.RA
al Castello Chiaramontano
Nell’ottica della crescita
dell’offerta turistica e culturale della Comunità, abbiamo coinvolto una
Commissione scientifica utile a ridisegnare il Castello per farne un unico
museo che possa raccogliere i nostri preziosi reperti archeologici, già in
sede, le meraviglie delle nostre tele d’arte sacra sparse nelle chiese chiuse e
i nuovi spunti che ci arrivano dall’arte contemporanea. Per fare questo abbiamo
avviato un lavoro, assieme ai professori Giuseppe Agnello e Giuseppe Cipolla,
che ci porterà, mi auguro presto, ad un’istituzione denominata Mu.Ra, autonoma
e al passo coi tempi, pronta per chiudere un cerchio avviato nel 2014 che ha
visto, nel frattempo, alcune iniziative di spessore organizzate nelle aree mai
aperte al pubblico del Castello.
Come le istallazioni di nuove espressioni dei linguaggi artistici dal titolo "Mnemosyne" realizzate dal gruppo "Rudere Project", la mostra "Diciotto/Decimi" con le sculturr degli allievi del bienno specialistico dell'Accademia Belle Arti di Palermo, la mostra fotografica "In Sicilia. Cronache del paesaggio ultimo" di Ezio Ferreri e la personale dell'artista francese Anne Clemence de Grolee, realizzata in collaborazione con il Comune di Palermo, la Galleria d'Arte Moderna, l'Istituto Culturale Francese di Palermo e la Fondazione Sciascia.
Manifestazioni che hanno fatto parlare di Racalmuto fuori dai confini territoriali, riscoprendo anche personaggi quasi dimenticati come Pietro D’Asaro, il “MonoculusRacalmutensis” celebrato lo scorso mese di giugno in occasione del 370° anniversario della morte.
Come le istallazioni di nuove espressioni dei linguaggi artistici dal titolo "Mnemosyne" realizzate dal gruppo "Rudere Project", la mostra "Diciotto/Decimi" con le sculturr degli allievi del bienno specialistico dell'Accademia Belle Arti di Palermo, la mostra fotografica "In Sicilia. Cronache del paesaggio ultimo" di Ezio Ferreri e la personale dell'artista francese Anne Clemence de Grolee, realizzata in collaborazione con il Comune di Palermo, la Galleria d'Arte Moderna, l'Istituto Culturale Francese di Palermo e la Fondazione Sciascia.
Manifestazioni che hanno fatto parlare di Racalmuto fuori dai confini territoriali, riscoprendo anche personaggi quasi dimenticati come Pietro D’Asaro, il “MonoculusRacalmutensis” celebrato lo scorso mese di giugno in occasione del 370° anniversario della morte.
Accanto a questo, nell’attesa che
il Castello riapra i battenti, abbiamo ricevuto le tele dell’arciprete Alfonso
Puma e avviato una programmazione con l’Associazione dei Burgisi al fine di
dare degna esposizione alle bandiere del Cero, ricchezze del nostro
artigianato.
Il tutto inserito nel progetto di
riqualificazione del centro storico, intrapreso in collaborazione con
l’assessorato Urbanistica, che ci ha visti protagonisti, ancora una volta
accanto alle associazioni e ai cittadini, nell’edizione 2017 di “#Curtigliando”,
iniziative volte alla riscoperta dei nostri cortili e delle nostre piazze
attraverso musica, dibattiti, folk, degustazioni e teatro all’aperto.
L’indennità
rinunciata, trasparenza e legalità
Tutto questo, e molto altro ancora,
realizzato con grande trasparenza e impegno quotidiano, attento alla
razionalizzazione della spesa, con la rinuncia, i primi sei mesi,
dell’indennità prevista per gli assessori e al 30% per i successivi due anni.
Piccoli segnali di attenzione per una comunità che merita tanto e che ha
bisogno della collaborazione di tutti – al di là dei ruoli – per costruire un
futuro migliore.
Con l’azzeramento della Giunta, lo
scorso 10 novembre, il sindaco ha soddisfatto la politica che da sempre
rivendica spazi e ruoli. L’esecutivo tecnico, nel quadro del quale si è avviata
la prima Giunta Messana, è stato sin da subito indebolito da polemiche e
strumentalizzazioni, per arrivare ad un esecutivo politico che abbia una forte
sintonia con la maggioranza del Consiglio comunale. Purtroppo il sindaco, con
alle spalle una lunga carriera politica, non è riuscito a garantire il rapporto
tra la Giunta e le forze che lo hanno eletto per non interrompere,
nell’interesse della cittadinanza, la continuità amministrativa.
Ad ogni modo, in questi più di tre
anni di amministratore comunale ho cercato di dare il massimo, di svolgere il
ruolo con tenacia, umiltà e grande senso di legalità, mettendo a disposizione
le mie competenze e il mio tempo sottratto alla mia professione e alla mia
famiglia.
Ringrazio la Prefettura, le Forze
dell’Ordine, la Soprintendenza, la Curia, la Scuola, la Chiesa, le
associazioni, i circoli e gli organi di stampa; tutti gli ex assessori e i
consiglieri comunali, il segretario, i dirigenti e gli impiegati del Comune di
Racalmuto per la preziosa collaborazione. Ringrazio i cittadini tutti, quelli
che hanno compreso e quelli che hanno criticato.
Ho dedicato quest’esperienza a mia
figlia e a tutti i bambini di Racalmuto, conscio di aver dato un piccolo
contributo per rendere il paese migliore di come l’abbiamo trovato.
Plutarco sosteneva che la Politica
riserva i piaceri più belli e più grandi. E allora andiamo avanti, il futuro ci
aspetta!
Salvatore Picone
Racalmuto, 22 dicembre 2017
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