È Pasqua
anche alla casa circondariale di Agrigento. Il cardinale Francesco Montenegro,
come sempre in prima linea nei luoghi di sofferenza, ha voluto celebrare messa
tra i detenuti del carcere "Petrusa". In una chiesa addobbata con le
palme e gli ulivi del tenimento agricolo in senso alla casa circondariale, il
cardinale ha lanciato un messaggio molto importante per i detenuti, ma anche
per il direttore dell'istituto, per il comandante, per il corpo di polizia
penitenziaria, per gli educatori, i docenti che portano avanti la formazione
umana e culturale dei corsisti e per tutti i volontari.
Don Franco ha invitato
a comprendere il vero significato della fede "il crocifisso, non è solo
un gingillo da portare addosso, credere non significa fare le preghiere ogni
giorno, avere fede significa chiedersi da che parte si sta. Dalla parte di
Giuda? Dalla parte di Pietro che rinnegò Gesù? Dalla parte del centurione che
riconobbe in Cristo il figlio di Dio? Ognuno di noi" prosegue il Cardinale
nell'omelia" davanti il crocifisso deve chiedere da che parte sta! E
proprio la Pasqua è il momento in cui Gesù ci dice: 'se mi vuoi bene cambia
vita' se il nostro cuore è coperto con una pietra come il sepolcro, la pietra
del rancore, della rabbia, della violenza, il periodo Pasquale è il momento in
cui mettere da parte la pietra che occlude il nostro cuore. Il Signore è sempre
disposto al perdono ma prima bisogna cambiare il proprio cuore" . Un
monito quello di Don Franco, molto sentito da tutti i presenti. Al termine
della messa i corsisti dell'istituto alberghiero "Ambrosini" di
Favara, hanno omaggiato il cardinale con l'agnello Pasqua, simbolo della
tradizione pasticciera favarese e frutto del lavoro svolto dai detenuti,
sapientemente guidati dai docenti dell'Ambrosini, che stanno impiegando il loro
tempo per diventare uomini nuovi sia sotto il profilo personale che professionale.
(comunicato stampa ipssar)
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