Agli Onorevoli Signori: Angelino Alfano, Nino Bosco, Riccardo Gallo, Afflitto Maria Iacono, Giuseppe Lauricella, Giuseppe Marinello, Tonino Moscatt ,Giuseppe Ruvolo, Gea Schirò Planeta
Illustrissimi,
alcune emittenti televisive agrigentine
rischiano la chiusura o il ridimensionamento, perché interferiscono con le
televisioni maltesi. Lo stabilisce un Decreto del Governo Nazionale.
Danno voce, spazio e ribalta ai fatti,
alle tipicità, alle notizie dei nostri territori. Arricchiscono e innovano
il mondo mediatico, altrimenti condizionato dall'omologazione e dall'uniformità
delle programmazioni veicolate dai grandi network nazionali o regionali.
Sono una fucina per la formazione dei
giovani in un settore produttivo moderno, indispensabile per un'area, come la
nostra, dove stentano ad attecchire e a svilupparsi proficue attività
imprenditoriali.
Quanti bravi e qualificati giornalisti,
operatori culturali, tecnici, hanno iniziato giovanissimi nelle redazioni dei
piccoli giornali di paese, nelle piccole televisioni che hanno saputo
assecondare e interpretare al meglio il progresso allargando sempre di più i
loro orizzonti.
Tanti di loro mantengono un legame forte
e costante con questa terra e la arricchiscono con il loro pensiero, con la
loro iniziativa, con le loro relazioni, contribuendo alla crescita sociale e
culturale del nostro mondo, innescando scambi impensabili, fungendo da esempio
per i nostri ragazzi, i quali comprendono che si può conquistare un posto di
rilievo nel mondo della comunicazione anche partendo da un piccolo paese di
provincia.
Dietro una televisione locale, vi sono
l'entusiasmo, i sogni, l'intraprendenza dei nostri giovani, l'investimento
continuo, estenuante e incessante che soltanto l'autentica passione per cavi,
antenne, microfoni, telecamere, la curiosità per le notizie e la storia dei
nostri luoghi, lo spirito della competizione possono alimentare.
A Racalmuto, oltre trent'anni fa, un
gruppo di ragazzi apriva una radio privata che copriva appena un quartiere,
oggi dirigono Telestudio Novantotto che si irradia in quasi tutte le province
siciliane.
E' un paradosso: rischiano di chiudere
perché troppo potenti i loro segnali, ma le frequenze per il digitale terrestre
sono state assegnate proprio dallo Stato e spesso al termine di grandi lotte e
battaglie, che ricordano l'epopea biblica di Davide contro Golia.
E' dovere di tutti noi mobilitarci per
difendere il nostro territorio e scongiurare che i riflettori sulla nostra vita
pubblica quotidiana, sulle nostre tradizioni, sulle bellezze dei nostri luoghi,
irraggiungibili senza la prossimità delle nostre emittenti locali, si spengano,
lasciando senza voce e senza immagini la nostra cronaca quotidiana, dentro la
quale si forma la storia delle nostre comunità
L'allarme lanciato dagli operatori
dell'informazione della nostra provincia, ripreso dalla Cgil, dall'Assostampa,
dalla Camera di Commercio, sia raccolto e rilanciato in tutte le sedi e portato
all'attenzione del Governo nazionale, perché trovi un rimedio e una
soluzione.
Vi ringrazio.
Racalmuto, li 6 febbraio 2016
Il Sindaco di Racalmuto
Avv. Emilio Messana
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