di Iolanda Salemi
Il termine politica l’hanno inventato i greci, maestri di
democrazia, significa: azione al
servizio- e per il bene- della città e dei cittadini.
Ma i greci avevano inventato anche il “gineceo”- un recinto dorato- dove
relegare le donne non ritenute adatte alla vita sociale e alla politica. Questo
avveniva un paio di millenni fa; ma guardando
l'ambiente politico racalmutese, non mi sembra che queste abitudini siano del
tutto scomparse.
Chiunque si affacci nello scenario politico attuale, deve
porsi in posizione alternativa, rispetto
agli altri deve lanciare forti ed evidenti segnali di cambiamento e di rottura
con il passato, in tutti i suoi aspetti, sia nelle forme che nei
contenuti. A volte si pensa di voler
fare una politica nuova con metodi “vecchi” quali: interminabili riunioni ed
inconcludenti incontri, in orari e giorni impossibili, o comunque praticabili
solo da single. La presenza delle
donne porterebbe inevitabilmente, a correggere alcuni comportamenti e ad
affrontare argomenti che sfuggono alla sensibilità maschile. Quindi auspicare
una presenza attiva e propositiva delle donne,
e delle ragazze, soprattutto, non farebbe altro che arricchire la vita
politica racalmutese.
La presenza delle
donne è il plusvalore che manca, ma solo
se le donne saranno in grado di adattare la politica a loro, e non adattarsi loro
alla politica. Non si deve fare come i maiali della “fattoria degli animali” di Orwell, che prima si ribellano agli
uomini, spodestandoli, poi ne assumono tutte le abitudini e perfino i difetti,
finendo con l’assomigliargli anche nell'aspetto Le donne possono essere forti
solo se conservano un pensiero autonomo, e non come si è visto fino ad ora
essere la faccia pulita, dietro la quale si cela un politico impresentabile, o
la moglie che fa da ripiego ad un marito deluso. E' evidente che la politica
degli uomini ha fallito, ora è il momento che le donne agiscano, ognuno,
nell'ambito del proprio ruolo e delle proprie possibilità, deve impegnarsi in
prima persona.
Le donne sono gli
ammortizzatori sociali delle famiglie, quelle che sono in grado di filtrare la
crisi, per non farla sentire pesantemente sui propri figli. Sono le donne che si caricano del peso
dell'assistenza familiare ad anziani e disabili, quindi sopperiscono alle
carenze dello stato e della società. L'auspicio che faccio ai politici
racalmutesi è: che riflettano e meditino a lungo sul fatto che l'unica ventata
di novità possibile è che il prossimo sindaco sia una donna.
Cara Iolanda condivido il tuo ragionamento ma a Racalmuto ci sono tanti vecchi lupi legati alle poltrone di potere. Serve un forte svecchiamento, un totale rottamazione, persone nuove, gente fresca e pulita.
RispondiEliminabrava elisa.....la penso come te
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