domenica 10 ottobre 2010

Carmelo Mulè: "La politica durmia sonnu di petra"

La politica durmia sonnu di petra"
Quando l'orizzonte sparisce e l'occhio incontra la barriera delle nubi e' indubbio un senso di costrizione. E' il cielo aperto che ispira la vita e sveglia sentimenti positivi.
Qua, nel paese nel quale si pretendeva un altissimo volo d'aquila, il cielo è divenuto cupo ormai da tempo. E' cambiata ,e persino stravolta, la fisionomia di un'intera citta' e il volo d'aquila diventa uno strano, breve, bassissimo volo di gufo. In questi luoghi si respira aria di boschi bruciati, di abusi consumati nei modi più strani, aria dai mille profumi di droghe, di colpevoli silenzi. Luoghi che hanno perso l'anima; l'antico onore ed ogni forma di Sacro rispetto.
La cronaca oggi assegna posti nella storia, purtroppo nefasta,ad un paese che muore mentre la politica dorme, sonni di pietra, come Ercole del Carretto; durmia sonnu di petra, ma il rumore della gente infranse il pesante sonno ed Ercole, conte di Racalmuto, si svegliò e corse, a fare il suo dovere di conte, nella sua contea. Oggi sarebbe rimasto a dormire il suo sonno! Non s'intravede spiraglio, onde poter guardare oltre la siepe; non, doverosi, atti di sana prospettiva politica. Atti dovuti; doveri verso una collettività che ha avuto solamente la sciagura di fare scelte poco ponderate. Tutto è quieto; i consiglieri, ignari del ruolo che hanno, continuano il loro gioco. Gli assessori, quando li trovi, sembrano caduti dalle nuvole, e nessuno mostra segni di etica politica, di rossore, di minima voglia di assunzione di responsabilità.Ci vuole il rumore della gente per rompere questo agghiacciante silenzio; daltronde è del popolo il potere, e, nel silenzio dei suoi rappresentanti, ad esso ritorna il dovere di indirizzo della propria esistenza.

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