lunedì 8 aprile 2013

Racalmuto: Aspettando la Tares


Come è noto da quest’anno saremo chiamati a pagare la Tares al posto della Tarsu. L’acronimo Tares vuol semplicemente dire Tassa rifiuti e Servizi e ingloba oltre alla tassa per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani anche altri servizi indivisibili erogati dal comune ( manutenzione delle strade, pubblica illuminazione ecc..).
E’ chiaro che la Tares sarà più salata della Tarsu: il comune, nel nostro caso i commissari, infatti, dovranno maggiorare dello 0,30 - 0,40 al metro quadro la vecchia Tarsu; quindi nel 2013 la bolletta sarà molto più pesante dello scorso anno!
Chi sperava, dopo le lamentele e le proteste di piazza , in una riduzione della odiata tassa per l’immondizia si dovrà, purtroppo, ricredere!
E’ il caso di ricordare che per il 2013 la spesa prevista per il finanziamento del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani ammonta a € 1.631.262,00 e sarà al 100% a carico dei cittadini (Delibera Commissariale n. 31 del 07/03/2013). 
Essa è così ripartita:
a. € 406.103,00 spese per il personale
b. € 11.000,00 spese per automezzi
c. € 781.981.00 spese conferimento rifiuti in discarica e gestione servizio RSU 
d. € 6.076,00 spese per canoni di affitto locali per automezzi
e. € 400.000,00 quota a carico ente da trasferire Ato rifiuti
f. € 26.102,00 IRAP per il personale
Totale € 1.631.262,00
Se a questa somma si aggiungerà un ulteriore 0,30 – 0,40 (in base a quello che decideranno i commissari) per metro quadro di superficie tassabile la faccenda sarà seria per le tasche dei contribuenti.
In pratica la spesa per il 2013 sarà un centinaio di migliaia di euro in più rispetto all'anno scorso.
A Firenze per 100 mq si pagherà circa € 238,00 da noi ce ne vorranno circa € 800,00!
E allora quale strada intraprendere per ridurre questa maledetta tassa e allinearla ai valori medi nazionali?
L’idea, portata avanti dai commissari, di staccarci dall’Ato Rifiuti è condivisibile ma bisogna fare un ulteriore passo e cioè iniziare seriamente a organizzare la raccolta differenziata porta a porta.
A Racalmuto ci sono tutte le condizioni per poterla fare: abbiamo il CCR , contrattisti precari, lavoratori ASU, operatori ecologici in pianta organica non transitati all’Ato. È tempo di valorizzare queste risorse umane e scongiurare il pericolo licenziamento ipotizzato dai commissari e previsto nella delibera commissariale n.1 del 24/01/2013.
Sganciandoci dall’Ato rifiuti, venendo meno, quindi, la quota a nostro carico per le spese di funzionamento ed organizzando la raccolta differenziata con il personale in forza al comune, si potranno abbattere gli attuali costi per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti ed ottenere quei risparmi per ridurre la bolletta ed assicurare una prospettiva di lavoro al personale precario evitando una macelleria sociale. 
I commissari non possono solo badare, in modo burocratico e cinico, a equilibrare i conti del comune senza tenere conto di chi dovrà sopportarne il carico sociale ed economico: a loro viene richiesto anche di farsi carico dei bisogni e delle aspettative dei cittadini.
Salvatore Sardo
Segretario PD Racalmuto

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