sabato 6 aprile 2013

Lettera di un bambino ad un mafioso (23 luglio 1991)


Caro diario ho ancora paura, non riesco a parlare ancora con nessuno solo a scrivere non ho nemmeno pianto ma solo tremavo . e tremavo pure con il caldo. Papà mi ha detto solo è stato un uomo cattivo che si chiama Mafioso ma che ora è in carcere e devo stare tranquillo,invece la mamma piange ancora perché io non parlo da quel giorno. Io a Mafioso non lo conoscevo ma voglio dirgli tante cose.
Caro Mafioso io sono Andrea e non ho mai sentito un nome strano come quello tuo. Non ricordo più se era giorno o notte o se era buio o luce. Io ero andato a fare una passeggiata con mio papà e volevo la granita ma ricordo solo un rumore forte e tanta paura. Ho visto un signore morto e tanto sangue,il morto era vero e anche il sangue era vero,non quello rosso del pennello che mi metto per fare piangere Maria mia sorella. Se eri arrabbiato potevi fare pace se uno si arrabbia poi gli passa ma forse tu non lo sapevi. Potevi fare pace e passeggiare come me e il mio papà e anche tu potevi mangiare la granita, o potevi andare al Monte,la madonna mi ascolta sempre quando litigo con qualcuno o con la mamma o con gli altri. Ora io non dormo e faccio la pipì a letto e non riesco a parlare più.  Ora quel signore è morto, tu in piazza non ci puoi venire più e nessuno ora ti vuole più. Non puoi più passeggiare o mangiare la granita e non lo so se la Madonna  a te ti vuole ancora sei stato proprio stupido però.

(dal diario di un bambino del 23 luglio 1991)
Serafina Macaluso

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