martedì 2 aprile 2013

Gli orfanelli di Racalmuto

A Racalmuto c'erano gli orfanelli presso il Carmelo, assistiti da monache il cui mantenimento era a carico del comune, della provincia e della curia vescovile di Agrigento.
Ma, chi l'avrebbe mai pensato che i cittadini di questa comunità sarebbero diventati orfani di genitori, di zii, di cugini e di lontani parenti, abbandonati a se stessi senza alcuna prospettiva di miglioramento socio-economico.

Il paese, costruito dai nostri antenati con tanta passione, è nell'assoluto abbandono, infatti vi sono strade impraticabili per la presenza di scaffe profonde e fangose, non percorribili anche dai pedoni. Vecchie  case pericolanti che sono rischiose.
Racalmuto oramai è un paese fantasma. Circolano soltanto auto in maniera considerevole e disordinata. Motorette  rumorose prive di silenziatori nelle marmitte che i tutori dell'ordine non sentono e non vedono.
Questi orfanelli sono disperati e preoccupati anche pechè sono tartassati dai tributi locali che li impoveriscono.
Invito i Signori prefetti che amministrano il paese a curare questo malato grave che si chiama Racalmuto, al fine di ridare serenità e fiducia a tanti giovani senza lavoro, costretti a vivere in un ambiente privo dei più elementari canoni del vivere civile.
Grazie per l'ospitalità, ti abbraccio affettuosamente
Ciao Sesè

U zi Pippo (Picone)

2 commenti:

  1. Caro ZI PIPPO,
    non mi par che i Racalmutesi bramino di essere considerati orfanelli bisognosi dell'aiuto e dell'assistenza delle "monache" e sottomessi al mantenimento "a carico della provincia o della curia vescovile".
    Nè mi pare utile e corretto descriverli come tali.
    Vero è che la situazione economica è grave(e non solo nel nostro paese,ma anche altrove), ma in queste condizioni, vale meglio la pena da parte di ciascun racalmutese, nessuno escluso, di fare un'attenta analisi sulle situazioni economiche (legali e non legali), sociali e amministrative del nostro paese, di fare un'analisi scrupolosa e sincera su sè stassi e, successivamente, sbracciarsi le maniche per mettere in atto le proprie energie per stimolare, progettare, programmare e attuare tutto quanto è possibile per la nostra comunità (che, ricordiamolo, è UNA e non TANTE quanto è il numero dell'intera popolazione paesana).
    Io, guardando al passato, ho molta fiducia nell'avvenire. PREV.

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  2. In risposta al commento del mio post gli orfanelli di Racalmuto" preciso , che non sottovaluto la suscettibilità dei racalmutesi che non hanno bisogno dell'aiuto e dellì'assistenza delle monache, il senso del mio post è stato
    frainteso perchè evidenzio la differenza tra bambini assistiti ed adulti oggi trascurati ed abbandonati dal potere. I racalmutesi sono pronti ad esercitare i propri diritti con ardimento ed audacia .
    Pippo Picone

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