Nota del Dott. Salvatore Sardo,
Ex consigliere comunale PD
Alcune
settimane fa e precisamente il 24 gennaio scorso la Commissione Straordinaria
che in atto amministra il nostro comune ha approvato il “Piano di Riequilibrio
Finanziario Pluriennale ai sensi dell’art. 243 bis del D.lgs 267/2000”.
Questo piano
si è reso necessario in quanto la Sezione Regionale di Controllo della Corte
dei Conti esaminando la gestione 2010 ha accertato, con
deliberazione n. 380 del 28/12/2012, la sussistenza di condizioni di
squilibrio strutturale del bilancio in grado di provocare il dissesto
finanziario dell’ente.
In poche
parole la Corte dei Conti ha avvertito il comune di essere ad un passo
dal fallimento! Ma perché si è arrivato a tanto ?
I cittadini lo vogliono sapere dal momento che “il piano di riequilibrio
finanziario” sarà a carico dei loro portafogli.
La
situazione di squilibrio strutturale deriva fondamentalmente dalla
impossibilità di far fronte ai “debiti fuori bilancio” cioè il comune non ha i
soldi per pagare spese non preventivate e quindi non previste nei vari capitoli
di bilancio.
Dalla
lettura del Piano si evince quanto segue:
Debiti fuori
bilancio
Art. 194
T.U.E.L.
Lettera a)
Sentenze esecutive € 182.753,78
Art. 194
T.U.E.L.
Lettera e)
acquisizione di beni e servizi senza impegno di spesa € 945.609,68
Totale
debiti fuori bilancio € 1.128.363,46
Preso atto
che esistono questi debiti, per colpa dei quali il comune rischia il default e
nella migliore delle ipotesi un inasprimento di tutte la tasse e tributi locali
di cui diremo in seguito, bisogna anche spiegare ai cittadini di chi sono le
responsabilità, se ce ne sono, della loro formazione.
Il D.lgs
267/2000 ( T.U.E.L. ) è chiaro a questo proposito : l’art. 191,
comma 4, recita: “ Nel caso in cui vi è stata l'acquisizione di beni e servizi
in violazione dell'obbligo indicato nei commi 1, 2 e 3, il rapporto
obbligatorio intercorre, ai fini della controprestazione e per la parte non
riconoscibile ai sensi dell'articolo 194, comma 1, lettera e), tra
il privato fornitore e l'amministratore, funzionario o dipendente che hanno
consentito la fornitura. Per le esecuzioni reiterate o continuative detto
effetto si estende a coloro che hanno reso possibili le singole prestazioni”.
Si vada a
vedere, dunque, chi ha ordinato le superiore spese e se ci sono responsabilità
di sindaci,consiglieri amministratori, funzionari, dipendenti li si metta di
fronte alle loro responsabilità.
Non è
possibile che i cittadini paghino di tasca loro per responsabilità di altri.
D’altra parte questi debiti non sono ancora stati riconosciuti dalla
Commissione Straordinaria, si esaminino questi debiti e si
dica chiaramente se possono essere riconosciuti ai sensi dell’art. 194 del
D.lgs 267/2000
“Articolo194”
Riconoscimento
di legittimità di debiti fuori bilancio.
1. Con
deliberazione consiliare di cui all'articolo 193, comma 2, o con diversa
periodicità stabilita dai regolamenti di contabilità, gli enti locali
riconoscono la legittimità dei debiti fuori bilancio derivanti da:
a) sentenze esecutive;
b) copertura di disavanzi di consorzi, di aziende
speciali e di istituzioni, nei limiti degli obblighi derivanti da statuto,
convenzione o atti costitutivi, purché sia stato rispettato l'obbligo di
pareggio del bilancio di cui all'articolo 114 ed il disavanzo derivi da fatti
di gestione;
c) ricapitalizzazione, nei limiti e nelle forme
previste dal codice civile o da norme speciali, di società di capitali
costituite per l'esercizio di servizi pubblici locali;
d) procedure espropriative o di occupazione d'urgenza
per opere di pubblica utilità;
e) acquisizione di beni e servizi, in violazione degli
obblighi di cui ai commi 1, 2 e 3 dell'articolo 191, nei limiti degli accertati
e dimostrati utilità ed arricchimento per l'ente, nell'àmbito dell'espletamento
di pubbliche funzioni e servizi di competenza.
2. Per il
pagamento l'ente può provvedere anche mediante un piano di rateizzazione, della
durata di tre anni finanziari compreso quello in corso, convenuto con i
creditori.
3. Per il
finanziamento delle spese suddette, ove non possa documentalmente provvedersi a
norma dell'articolo 193, comma 3, l'ente locale può far ricorso a mutui ai
sensi degli articoli 202 e seguenti. Nella relativa deliberazione consiliare
viene dettagliatamente.
Cosa prevede
il piano: lacrime e sangue per i cittadini!
Le
principali misure previste sono:
- Incremento
aliquota IMU da 0,4 a 0,6 per l’abitazione principale; 10,6 per le
seconde case
- Incremento
dell’addizionale IRPEF allo 0,8 % indipendentemente degli scaglioni IRPEF
- Copertura
del servizio smaltimento rifiuti solidi urbani (R.S.U.) al 100%
- Chiusura
asilo nido comunale
- Licenziamento
del personale a tempo determinato nel 2014 ( contrattisti)
- Copertura
del 50% della refezione scolastica da parte degli utenti
Certa
propaganda intende attribuire le responsabilità dello sfascio ai consiglieri
comunali quando ad essere chiamati alle loro responsabilità debbono essere
sindaci, assessori, segretario comunale, revisori dei conti, consulenti
esterni, esperti, dirigenti, dipendenti e società civile.
Tutti
colpevoli, nessun colpevole? NO, a ciascuno il suo!
Racalmuto
17/02/2013
Dott. Salvatore Sardo,
Ex consigliere comunale PD
A quando i nomi e a fianco le responsabilità?, dott. Sardo.
RispondiEliminaCome diceva mio nonno: "chiacchiere e tabacchiere di legno , il monte di pietà NUNNACCATTA".