lunedì 18 febbraio 2013

RACALMUTO Un piano di lacrime e sangue. Si spieghi ai cittadini di chi sono le responsabilità



Nota del Dott. Salvatore Sardo,
 Ex consigliere comunale PD

Alcune settimane fa e precisamente il 24 gennaio scorso la Commissione Straordinaria che in atto amministra il nostro comune ha approvato il “Piano di Riequilibrio Finanziario Pluriennale ai sensi dell’art. 243 bis del D.lgs 267/2000”.
Questo piano si è reso necessario in quanto la Sezione Regionale di Controllo della Corte dei Conti esaminando la gestione 2010 ha accertato, con deliberazione  n. 380 del 28/12/2012, la sussistenza di condizioni di squilibrio strutturale del bilancio in grado di provocare il dissesto finanziario dell’ente.
In poche parole la Corte dei Conti ha avvertito il comune di essere ad un passo dal fallimento!  Ma perché si è arrivato a tanto ? I cittadini lo  vogliono sapere dal momento che “il piano di riequilibrio finanziario” sarà a carico dei loro portafogli.

La situazione di squilibrio strutturale deriva fondamentalmente dalla impossibilità di far fronte ai “debiti fuori bilancio” cioè il comune non ha i soldi per pagare spese non preventivate e quindi non previste nei vari capitoli di bilancio.
Dalla lettura del Piano si evince quanto segue:
Debiti fuori bilancio
Art. 194 T.U.E.L.
Lettera a) Sentenze esecutive € 182.753,78
Art. 194 T.U.E.L.
Lettera e) acquisizione di beni e servizi senza impegno di spesa € 945.609,68
Totale debiti fuori bilancio € 1.128.363,46

Preso atto che esistono questi debiti, per colpa dei quali il comune rischia il default e nella migliore delle ipotesi un inasprimento di tutte la tasse e tributi locali di cui diremo in seguito, bisogna anche spiegare ai cittadini di chi sono le responsabilità, se ce ne sono, della loro formazione.
Il D.lgs 267/2000 ( T.U.E.L. )  è chiaro  a questo proposito : l’art. 191, comma 4, recita: “ Nel caso in cui vi è stata l'acquisizione di beni e servizi in violazione dell'obbligo indicato nei commi 1, 2 e 3, il rapporto obbligatorio intercorre, ai fini della controprestazione e per la parte non riconoscibile ai sensi dell'articolo 194, comma 1, lettera e), tra il privato fornitore e l'amministratore, funzionario o dipendente che hanno consentito la fornitura. Per le esecuzioni reiterate o continuative detto effetto si estende a coloro che hanno reso possibili le singole prestazioni”.
Si vada a vedere, dunque, chi ha ordinato le superiore spese e se ci sono responsabilità di sindaci,consiglieri amministratori, funzionari, dipendenti li si metta di fronte alle loro responsabilità.
Non è possibile che i cittadini paghino di tasca loro per responsabilità di altri. D’altra parte questi debiti non sono ancora stati riconosciuti dalla Commissione Straordinariasi esaminino questi debiti e si dica chiaramente se possono essere riconosciuti ai sensi dell’art. 194 del D.lgs 267/2000
Articolo194”
Riconoscimento di legittimità di debiti fuori bilancio.
1. Con deliberazione consiliare di cui all'articolo 193, comma 2, o con diversa periodicità stabilita dai regolamenti di contabilità, gli enti locali riconoscono la legittimità dei debiti fuori bilancio derivanti da:
a) sentenze esecutive;
b) copertura di disavanzi di consorzi, di aziende speciali e di istituzioni, nei limiti degli obblighi derivanti da statuto, convenzione o atti costitutivi, purché sia stato rispettato l'obbligo di pareggio del bilancio di cui all'articolo 114 ed il disavanzo derivi da fatti di gestione;
c) ricapitalizzazione, nei limiti e nelle forme previste dal codice civile o da norme speciali, di società di capitali costituite per l'esercizio di servizi pubblici locali;
d) procedure espropriative o di occupazione d'urgenza per opere di pubblica utilità;
e) acquisizione di beni e servizi, in violazione degli obblighi di cui ai commi 1, 2 e 3 dell'articolo 191, nei limiti degli accertati e dimostrati utilità ed arricchimento per l'ente, nell'àmbito dell'espletamento di pubbliche funzioni e servizi di competenza.
2. Per il pagamento l'ente può provvedere anche mediante un piano di rateizzazione, della durata di tre anni finanziari compreso quello in corso, convenuto con i creditori.
3. Per il finanziamento delle spese suddette, ove non possa documentalmente provvedersi a norma dell'articolo 193, comma 3, l'ente locale può far ricorso a mutui ai sensi degli articoli 202 e seguenti. Nella relativa deliberazione consiliare viene dettagliatamente.

Cosa prevede il piano:  lacrime e sangue per i cittadini!
Le principali misure previste sono:
  1. Incremento aliquota  IMU da 0,4 a 0,6 per l’abitazione principale; 10,6 per le seconde case
  2. Incremento dell’addizionale IRPEF allo 0,8 % indipendentemente degli scaglioni IRPEF
  3. Copertura del servizio smaltimento  rifiuti solidi urbani (R.S.U.) al 100%
  4. Chiusura asilo nido comunale
  5. Licenziamento del personale a tempo determinato nel 2014 ( contrattisti)
  6. Copertura del 50% della refezione scolastica da parte degli utenti
Certa propaganda intende attribuire le responsabilità dello sfascio ai consiglieri comunali quando ad essere chiamati alle loro responsabilità debbono essere sindaci, assessori, segretario comunale, revisori dei conti, consulenti esterni, esperti, dirigenti, dipendenti e società civile.
Tutti colpevoli, nessun colpevole?  NO, a  ciascuno il suo!

Racalmuto 17/02/2013  

 Dott. Salvatore Sardo,
Ex consigliere comunale PD


1 commento:

  1. A quando i nomi e a fianco le responsabilità?, dott. Sardo.
    Come diceva mio nonno: "chiacchiere e tabacchiere di legno , il monte di pietà NUNNACCATTA".

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