domenica 4 settembre 2011
A due anni dalla scomparsa la mamma ricorda Giovanni.
Ciao GIOVANNI
E’ pieno di tanti fiori coloratissimi, qui da te, venendo, ho visto un fiore dallo stelo sottile, i petali viola bordate di venuzze bianche il pistillo giallo, mi hanno ricordato quanto tu amavi questi colori e allora l’ho preso cosi istintivamente, ed ora sono qui lo appoggio vicino a te, illudendomi che tu possa sentirne l’odore , e chinandomi verso la tua foto , accarezzo il tuo viso e sussurro “ Buongiorno, Gigiù, un bacio pieno d’amore per te … figlio mio”. E’ un filo che mi lega a te, un gesto che compio da due anni, ormai, da quando ti ho perso per sempre… Due anni, Giovanni, lo ripeto dentro di me di continuo, due anni che non ti vedo, due anni che non parlo con te, due anni che …. la mia vita è finita … Sembra ieri,
quando un giorno di fine estate salutandomi sorridevi pensando di avere tanto, tantissimo tempo per realizzare i tuoi sogni, … ma non sapevi, non sapevamo che c’era la morte quel giorno ad aspettarti … Come potevi pensarci, figlio mio, quando si è giovani, quando si è ancora dei bambini è strano, è assurdo poter pensare che la nostra sorte venga e ci prende per mano … distruggendo in un secondo tutto …. E, io cosa faccio ora senza di te ??? Come faccio senza il mio angelo??? Tu sai, sei l’unico che può leggere dentro al mio cuore …. Tesoro mio darei la vita per poterti rivedere anche un solo istante, mi accontenterei; stringerti sul mio petto forte anche un solo minuto, cos’è un minuto? Per molti, niente per me sarebbe l’eternità. Riprovare la sensazione di gioia, di calore nello stringere quelle tue mani d’oro, che non sapevano soltanto creare cose meravigliose, ma sapevamo con una carezza darmi il conforto che non troverò più in nessuno …. Quelle mani grandi, sempre macchiati di colore quanto mi mancano … Da due anni non faccio che dire: …. “darei, farei per poterti riavere per sempre con me a non lasciarti andare via …” ma non si torna indietro, non posso sfidare né vincere il destino. La crudele, dura realtà e che tu non ci sei più … Il cielo ti ha preso, strappato a me … Non è pazzia, ma credo sia la domanda che ogni mamma che ha perso un figlio si chiede: “ Come posso fare per arrivare a te? Come posso sfiorare ancora la tua pelle, come, dove vado per cercarti, incontrarti … posso sperare, oramai solo nei sogni e allora ogni sera, ogni volta che chiudo gli occhi prego che ci sia tu là ad aspettarmi… Aiutami, Giovanni, intercedi tu presso Dio affinché abbia pietà di me di questa povera mamma e mi faccia il regalo più grande, fammi rivedere almeno per un istante il mio angelo… Pregalo tu perché io non so dove trovarti, non so dove cercarti … a volte nel silenzio ho come la sensazione di sentire una voce che nel vento mi parla di te e nella mia disperazione grido “ ridatemi Giovanni, ridatemi mio figlio “ … e allora forse lassù quel Qualcuno, si impietosisce e mi sembra di vedere immagini del tuo viso che passano all’improvviso e mi fanno sperare ancora che un giorno ti ritroverò … fantasia, diranno ma questa speranza mi porta via dall’agonia per un attimo …. Giovanni, se sai come farmi sentire che sei con me, abbracciami con la mente. Fa che l’impossibile diventi per un attimo realtà accendi il tuo nome in cielo …. Fa che per un istante sia di nuovo serena …
Due anni che questo luogo sacro è la meta delle mie giornate …, ed è questa la tua nuova casa a volte vorrei sapere a che cosa è servito, vivere, amare se poi c’è solo il soffrire, spendere tutti i giorni a sognare, desiderare, credere se poi presto, prestissimo sei dovuto partire …. Non guardarmi con quell’aria un po’ arrabbiata …. Non saresti stato tu, angelo mio se non avresti creduto, gioito, amato la gente, perché ti piaceva tutta quanta la gente, in ogni persona trovavi qualcosa di speciale e a ogni incontro nuovo, anche il più fugace, coglievi un’infinità di particolari dell’altro, di chiunque altro lo rivestivi di significati e me ne parlavi con entusiasmo. Dei sorrisi, dei gesti delle espressioni, o parole che nella memoria di chiunque scivolavano via come gocce di pioggia da te venivano assorbiti, come da una spugna, per schizzare fuori alla più leggera pressione nelle numerose occasioni in cui volevi dimostrare e fare capire quant’è bella la gente e lo starci insieme.
Quanto ti amo, figlio mio. Se, (ipotesi assurda ) quando dovevi nascere quel “Qualcuno” lassù mi avesse dato la possibilità di scegliere tra l’ averti con me e poi perderti, lacerandomi l’anima … o non conoscerti ed evitarmi tanto dolore. Io, figlio mio, avrei scelto senza esitare di essere io la tua mamma , perché …. ciò che conta è che ti ho conosciuto, ti ho amato ho potuto sentire l’odore della tua pelle … accarezzare le tue mani, il tuo viso. Asciugarti quando eri bagnato, coccolarti e cullarti quando capivo che avevi bisogno della mia presenza accanto a te. Guardare i tuoi grandi occhioni scuri, quando vispi sorridevano o consolarti quando ti vedevo piangere. Sentire il rumore dei tuoi passi salire le scale ; la tua voce meravigliosa, gioiosa che ogni giorno di più diventava quella di un uomo chiamarmi… mamma, o più scherzosamente “Carmè …”
Quanto mi mancano quei gesti; gesti che erano allora la quotidianità, ma che ora assumono le sembianze di piccoli frammenti preziosi da custodire nel cuore, come il più grande dono che Dio mi ha fatto. Tutto questo non c’è più, ma io figlio mio voglio però ricordarti per sempre com’eri; pensare che ancora vivi … perché tu vivi in me, vivi in noi … voglio pensare che ancora mi ascolti … perché sono sicura che tu da lassù mi ascolti , mi scruti e come allora mi sorridi . Sarà sempre così, Giovanni, per me sarà sempre così.
Guardo ancora il tuo viso che mi “scruta” dalla foto, sembra volermi dire : “ non aver paura mamma, io vivo, ti ascolto, ti sorrido … prova a crederci …”
Io voglio crederci, e istintivamente alzo lo sguardo verso il cielo e mi vengono in mente le parole di una canzone che ho fatto mie … “ E’ per te , questo bacio nel vento, te lo manderò lì con almeno altri cento “ . Forse non sarà molto, ma prendili al volo, c’è racchiuso in ognuno tutto il mio , il nostro amore per te . continuo a fissare il cielo che, pur essendo azzurro per me è grigio, pieno di nuvole e … penso che amerò il mio piccolo-grande uomo che avrà per sempre 13 anni …. L’amerò fino all’ultimo giorno, all’ultimo istante che avrò.
Ciao tesoro mio, ti voglio bene. Mamma
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Ti ricorderemo sempre Giovanni
RispondiEliminaCIAO PICCOLO GIOTTO, SEI SEMPRE NEI NOSTRI CUORI
RispondiEliminaA Giovanni, forse, non piace tanto dolore. Un fiore,una preghiera, il caro ricordo! A un figlio piace veder quieta la sua mamma!
RispondiEliminaCarmelo
Giovanni amava così tanto la sua mamma che (sono sicura) comprende di sicuro il suo dolore, A Giovanni, invece forse sarebbe piaciuto che "alcune persone" fossero stati più vicini alla sua mamma, invece di criticarla e allontanarla,dicendo di non avere coraggio(il dolore fa paura a tutti). Giovanni è sempre con noi,in ogni istante.
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