lunedì 2 maggio 2011

Racalmuto, Tanto tuonò che piovve

Calogero Morgante (ex assessore alla cultura) ha scritto:

Tanto tuonò che piovve
Ci sono persone che credono di potere attirare l'attenzione della gente con un semplice scritto, magari dando l'impressione di essere immune dal mal costume politico.
Il fatto certo è che a votare ci vanno i cittadini, regolarmente chiamati a votare. Sono i cittadini che scelgono, (liberamente?) i loro rappresentanti, sia al consiglio comunale, si alla carica di primo cittadino.
E' tempo che ci rendiamo conto che la politica la fanno i politici e che i politici vengono scelti dai votanti cittadini.
Se il cittadino esprime con il voto la propria intenzione di essere rappresentato da un politico, piuttosto che da un altro, non esiste modo di apportare dei cambiamenti nella gestione della cosa pubblica.
L'impegno che le persone di buona volontà dovrebbero mettere in atto è la diffusione della conoscenza. Conoscere chi andiamo ad eleggere, sapere che cosa possiamo aspettarci da lui o da lei.
La situazione sociale è un elemento di grande importanza. La gente non sempre vuole il più onesto o il più capace, ma quello che meglio può venirle incontro, nel risolvere i problemi di lavoro o economici.
La cultura del rispetto della legalità è lontana da essere messa in atto. Magari ci riempiamo la bocca nel dire che noi siamo per il piano rispetto della legge e delle regole sociali, salvo poi farne carta straccia al momento opportuno.
Quello che è successo a Racalmuto e altrove, ogni volta che si è andato a votare è la prassi dell'amico che sotto voce ci dice "vota per me che ce n'è anche per te".
Chi è quello che ci dice questo non ha grande importanza, visto che la cosa importante è quel qualcosa che ci è stato promesso.
Questo è il terreno perfetto perchè i furbetti del paese l'abbiano vinta, se poi aggiungiamo che essere eletti ci permette di ricevere qualche vantaggio economico, allora la corsa alla poltrona si fa più serrata.
A cittadini onesti voglio dire: "Se volete che gente onesta venga eletta alla carica di consigliere di di sindaco, cercatela, perchè c'è."..

3 commenti:

  1. Un piccolo paticolare sfugge all'Ex assessore Lui non è stato votato. Ha scelto liberamente di aiutare un Sindaco che nello stesso momento che lo invitava a stare al suo fianco dichiarava di fare uso di droga.
    E lui cosa ha fatto? lo ha difeso anzi ha impedito in qualche modo la sfiducia, strumento utilissimo per "apportare dei cambiamenti nella gestione della cosa pubblica"
    Forse un sindaco non sempre vuole il più onesto o il più capace accanto a se , ma quello che meglio può venirgli incontro, nel risolvere i problemi non sempre di lavoro o economici ma di DROGA.

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  2. Caro prof Morgante condivido la sua riflessione, io intervengo pochissimo ma leggo tuto, perchè ci vuole stomaco a fare politica in questo paese, più che intelligenze. Ringrazio Sergio Scimè e gli altri per aver messo in luce le tante schifezze nascoste dai politici e dal sindaco che aihmè ho votato. Ammiro Scimè che con grande passione ha parlato di fatti importanti come le case popolari, il pericolo criminalità. Solo Scimè parla direttamente ai cittadini di Racalmuto. Una cosa non ho capito dal ragionamento dell'ex assessore, quando dice "La gente non sempre vuole il più onesto o il più capace ..." la gente deve pretendere onestà e capacità di chi amministra, i disonesti devono essere puniti, questa logica del disonesto che sa fare non l'ho mai accettata. Non ho capito e in quel periodo lei era assessore con quali criteri si sono scelti i siti dei cantieri. E' vero che un suo ex collega assessore ha il terreno vicino il cantiere a "mannari di chianu", oppure un consiglier a gessi caduti. Questa è squallida spartizione politica. Mi piacerebbe che questo commento venisse pubblicato come post. Un abbraccio

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  3. Non posso che essere lieto del fatto che quanto viene pubblicato nel sito Regalpetra Libera venga letto e commentato.
    Quanto scritto da Maria in risposta al mio scritto del 2 c.m. mi chiama ad una piccola precisazione. Nel momento in cui si è insediata la giunta della quale io facevo parte, i responsabili dell'ufficio tecnico hanno fatto presente che il comune poteva chiedere l'assegnazione dei cantieri di lavoro e che la richiesta doveva pervenire agli uffici competenti di Palermo entro due o tre giorni. Sono stati mobilitati tutti i componenti dell'ufficio tecnico al fine di completare la documentazione. Vi è stata una partecipazione attiva e fattiva dei tecnici, i quali hanno dovuto lavorare anche la domenica.
    La giunta non si è posto alcun problema sui luoghi interessati: si doveva fare in fretta o si perdevano i finanziamenti.
    Ripeto, per essere il più chiaro possibile: la nostra era una corsa contro il tempo.
    Per meglio rendere chiaro lo stato delle cose, devo dire che i siti erano stati individuati ed i progetti di massima confezionati.
    Il senso di responsabilità ha impedito al sottoscritto ed altri assessori di discutere sulle scelte, non c'era il tempo per farlo.
    Non so quanti ricordano che quando la giunta, che mi ha visto tra i componenti, si è insediata c'erano stati ciuque mesi duranti i quali non vi erano assessori: il sindaco era l'unico ad amministrare.
    Ancora una precisazione: io non avevo fatto politica attiva da quando nel lontano 1980 ho completato il mio mandato di consigliere comunale. Mi è stato offerta la carica di assessore e l'ho accettata.
    Adesso la mia speranza è che i cittadini di Racalmuto acquisiscano le necessarie conoscenze affinchè si faccia un uso responsabile del voto: è estremamente importante scegliere le persone giuste, o quanto meno abituarsi a valutare i risultati ottenuti da chi era stato eletto alle elezioni precedenti.

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