Stasera a Racalmuto alle 18:00 la vampa di San Giuseppe, in piazza Barona.
Perchè la vampa di San Giuseppe?
Molte tradizioni, tenute ancora in vita forse per abitudine piuttosto che per un sentimento di appartenenza, si presentano “normali” agli occhi dell’intero paese, ma è raro che qualcuno si chieda quali siano i significati del rito.
Tutti sanno che la vampa di San Giuseppe è un omaggio al santo, ma è davvero solo questo? Qual è il senso del fuoco? Che senso ha offrire al santo un falò? Occorre comprendere il significato di questo rito come esempio per capire come alla base di una tradizione ci sia una storia, un’evoluzione e un insieme di elementi diversi che convivono. La vampa di San Giuseppe, che ricorre ogni anno la sera della vigilia del 19 Marzo, costituisce per molte città siciliane un momento importante di riunione della comunità attorno ad un fuoco. Tutta la settimana prima del festeggiamento è impegnata per la ricerca del legno da bruciare, e la ricerca coinvolge soprattutto i giovani che spesso organizzano anche fuochi di quartiere. Nell’idea generale del rito il fuoco costituisce un’offerta al Santo e per questo ci si adopera in gruppo affinché si organizzi un bel fuoco così da propiziarsi il favore del Santo. Nella situazione attuale il significato del rito è totalmente cristiano e assorbito dalla religiosità popolare, ma la sua origine è da ricercare nel sostrato pagano delle culture di carattere agricolo e pastorale presenti nel nostro territorio in passato. Tali culture tradizionali, politeiste e devote al culto delle forze divinizzate della natura, erano fondate su un’economia prevalentemente agricola e pastorale, un’economia legata dunque al tempo e ai cicli stagionali. I passaggi di stagione e i cambiamenti climatici costituivano “momenti liminari” ovvero di confine, di passaggio, momenti che non avevano una durata e una stabilità, momenti disordinati che erano soggetti perciò allo scatenarsi delle entità negative, delle forze ctonie. L’accensione dei fuochi nei momenti di passaggio aveva proprio lo scopo di esorcizzare il tempo e lo spazio, in virtù della funzione purificatrice e riparatrice del fuoco. Il rito della vampa di San Giuseppe, che coincide con il passaggio dall’inverno alla primavera, è una testimonianza del passaggio di elementi pagani nella religiosità popolare, elementi che sono stati assorbiti e risignificati in funzione del culto cristiano. Questa caratteristica di mutuazione di elementi legati al fuoco è costante nel panorama delle tradizioni euro-mediterranee (ad es. in Sardegna per Sant’Antonio e in altre località per Santa Lucia) a testimonianza di una koinè culturale comune e significativa.
Fonte: internet.
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