martedì 17 agosto 2010

Intervista inedita "Cossiga racconta il suo rapporto complicato con Leonardo Sciascia" di Lanfranco Palazzolo -


La morte di Franesco Cossiga ci colpisce tutti. L'ex Presidente della Repubblica è stato un uomo delle istituzioni, ma soprattutto un signore della politica. Ha ammesso sempre i suoi errori. E ha saputo indicare sempre con lucidità gli errori degli altri. Lo avevo intervistato lo scorso settembre, per "Il Tempo", sull'atteggiamento della Conferenza episcopale italiana sulla guerra in Afghanistan. Al termine dell'intervista avevo scambiato con lui due chiacchiere su Leonardo Sciascia perchè mi aveva colpito il suo comunicato alla scomparsa dello scrittore siciliano nel 1989. Perchè, al contrario di quello che avevano fatto altri politici contro i quali Sciascia si era schierato, aveva scritto delle parole molto belle. Vorrei riportarla qui per rendere omaggio alla signorilità di Cossiga. Ho scoperto questa registrazione qualche settimana fa perchè avevo scoperto di non aver gettato il file dopo l'intervista.

Palazzolo: "Senatore, la ringrazio tantissimo. Le volevo esprimere il mio apprezzamento su una cosa. Qualche anno fa avevo pubblicato un libro sui discorsi parlamentari di Leonardo Sciascia. Leggendo gli interventi parlamentari di Sciascia ho visto che era un suo avversario".

Cossiga: "Ma poi siamo diventati amici".

Palazzolo: "Si, lo so. Glielo dico proprio perchè ho letto il suo messaggio di cordoglio il giorno della morte di Sciascia. Per questa ragione le volevo esprimere il mio apprezzamento umano perchè lei si è comportato da signore perchè Sciascia votò contro di lei in più di un occasione. Molti politici queste cose se le segnano. Visto che ho letto altri comunicati di quel giorno ho notato che il suo comportamento è stato davvero quello di un signore".

Cossiga: "La ringrazio. Lei sa che qualche anno fa Sciascia mi spiegò per telefono cosa fosse la professione del magistrato antimafia. Lei ricorderà il famoso articolo sull'Antimafia. Aveva ragione lui..Sulla mafia, anzi, sull'antimafia ci hanno campato parecchi magistrati, eh, scrittori, movimenti, qualcuno che sull'onda dell'Antimafia si è fatto eleggere al Parlamento europeo. Hanno fatto di tutto. Anche se quell'articolo di Sciascia scandalizzò molti. E lui disse: 'Ma non credete mica che io sia mafioso. O che io sia a favore della mafia". Ricordo come lui avesse sempre combattuto la mafia, ma che la professione dell'Antimafia è un'altra cosa".
Palazzolo: "La ringrazio di nuovo presidente...".

Cossiga: "Ah, un'altra cosa. Quando ci fu la presentazione a Palermo della traduzione francese di uno dei suoi libri per "le Meridien". Forse si tratta de 'Il giorno della civetta'. Io andai a quella presentazione e gli dissi: 'Ma come mai avete fatto la celebrazione di questa edizione a Palermo e non a Racalmuto?'. Lui mi rispose: 'Ma sai, hanno voluto così. Cosa ci vuoi fare'. Lui era un uomo intelligentissimo.

Palazzolo: "E poi una persona mai legata a nessun partito".

Cossiga: "Mai, mai!".

Il blog di Lanfranco Palazzolo

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