Lettera aperta ai cittadini di Racalmuto
Nella giornata di ieri lunedì' 22 marzo, a Racalmuto 8 (otto) grossi pini di
circa 20 anni,in contrada bovo montagna (vicino alla villa bartolotta, di fronte al parco giochi) sono stati abbattuti da una d
itta privata per ordine del Comune. La cosa ha sollevato lo sconcerto di molti cittadini. Non vi sono motivi plausibili per giustificare un atto di tale gravita'. Il sindaco Petrotto raggiunto solo nel pomeriggio dice di non saperne nulla. Lo stesso affermano gli assessori comunali Giovanni Mattina e Calogero Morgante, quest'ultimo con delega all'ambiente. Rimane il fatto che cio' che e' successo e' estremamente grave. Ancor piu' se sfugge al controllo dell'organo politico.
La sensazione che prevale tra i cittadini e' di grande sconforto e di sgomento.
Mentre finalmente sboccia la primavera e nelle scuole si cerca in mille modi
di avvicinare i giovani all'ambiente e ad un'approccio ragionato con la natura, nel paese della ragione si tagliano gli alberi. Non perche' mal ridotti o
pericolanti; non perche' affetti da marciume o cancro del legno, ma solo
perche' probabilmente danno fastidio a qualcuno, magari ne impediscono la visuale o "rovinano il marciapiede". Succede allora che una ditta ben attrezzata di seghe a motore, furgone e carica legna, incaricata dal comune, si presenta davanti la tua port
a e senza preamboli inizia ad abbattere, uno ad uno, tutti gli alberi di un viale in zona residenziale. Solo il furor di popolo, scatenato da alcuni abitanti della strada limita il danno. Le motoseghe si fermano per qualche minuto, mentre invano si cerca di contattare il sindaco Petrotto. Poi i lavori riprendono spietati mentre la TV locale debitamente informata denuncia la cosa, rimangono per terra 8 grossi pini del diametro di quaranta centimetri, con ottimo stato della chioma, di circa venti anni ben portati di età. Viene avvisata la locale caserma dei carabinieri e
arrivano anche i vigili urbani. Ma ormai il danno e' fatto.
A Racalmuto, ieri si e' consumato un crimine insensato contro il verde
publico. Ma e' morta anche la decenza e il buon senso. Si e mortificato il irreversibilmente il senzo di bene sociale, naturale e collettivo. E tutto cio'
e' avvenuto nell'assenza colpevole della politica Ufficiale (Visto che due assessori erano allo scuro e il sindaco dice di non sapere). Gli alberi sono sacri e non si tagliano. Meritano lo stesso rispetto che troppo spesso noi neghiamo a noi stessi.
Il sindaco Petrotto chieda pubbliche scuse alla cittadinanza, perche' sapeva
o perche' non sapeva. Provveda immediatamente al ripristino dello stato dei luoghi con cerimonia pubblica e ripristini con urgenza un adeguato stato di di diritto e di decenza nel paese.
In assenza di tutto cio' nessun cittadino di racalmuto si sentira' più'
onorato di sentirsi tale .
Lillo Alaimo Di Loro
Cittadino indignato
Nella giornata di ieri lunedì' 22 marzo, a Racalmuto 8 (otto) grossi pini di
circa 20 anni,in contrada bovo montagna (vicino alla villa bartolotta, di fronte al parco giochi) sono stati abbattuti da una d
La sensazione che prevale tra i cittadini e' di grande sconforto e di sgomento.
Mentre finalmente sboccia la primavera e nelle scuole si cerca in mille modi
di avvicinare i giovani all'ambiente e ad un'approccio ragionato con la natura, nel paese della ragione si tagliano gli alberi. Non perche' mal ridotti o
pericolanti; non perche' affetti da marciume o cancro del legno, ma solo
perche' probabilmente danno fastidio a qualcuno, magari ne impediscono la visuale o "rovinano il marciapiede". Succede allora che una ditta ben attrezzata di seghe a motore, furgone e carica legna, incaricata dal comune, si presenta davanti la tua port

arrivano anche i vigili urbani. Ma ormai il danno e' fatto.
A Racalmuto, ieri si e' consumato un crimine insensato contro il verde
publico. Ma e' morta anche la decenza e il buon senso. Si e mortificato il irreversibilmente il senzo di bene sociale, naturale e collettivo. E tutto cio'
e' avvenuto nell'assenza colpevole della politica Ufficiale (Visto che due assessori erano allo scuro e il sindaco dice di non sapere). Gli alberi sono sacri e non si tagliano. Meritano lo stesso rispetto che troppo spesso noi neghiamo a noi stessi.
Il sindaco Petrotto chieda pubbliche scuse alla cittadinanza, perche' sapeva
o perche' non sapeva. Provveda immediatamente al ripristino dello stato dei luoghi con cerimonia pubblica e ripristini con urgenza un adeguato stato di di diritto e di decenza nel paese.
In assenza di tutto cio' nessun cittadino di racalmuto si sentira' più'
onorato di sentirsi tale .
Lillo Alaimo Di Loro
Cittadino indignato
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