sabato 9 ottobre 2010

Petrotto dovrebbe seguire l'esempio dell'avv. Mattina: dimettersi. (Giuseppe Arnone)

Se i fatti non fossero tragici per le popolazioni agrigentine, vi sarebbe molto da sbellicarsi dalle risate nel leggere le dichiarazioni dell’eroe Petrotto “ calunniato e falsamente accusato” dagli uomini di Girgenti Acque. Occorre invece invertire il ragionamento: oggi la Procura di Agrigento manifesta una efficienza e una attenzione per i potenti che mancava nella precedente gestione.
Se la Giustizia avesse funzionato come funziona oggi, e come la Costituzione impone, si sarebbe risparmiata al Comune di Racalmuto questa ulteriore fase di scandali e malaffare rappresentata dalla seconda gestione Petrotto. Grida ancora vendetta l’archiviazione, da parte dell’Autorità Giudiziaria agrigentina, della denunzia di Legambiente in ordine all’acclarato scempio delle campagne di Racalmuto, perpetrato mediante l’invenzione di un indice edilizio abnorme, sulla base del quale la prima amministrazione Petrotto rilasciò decine e decine, forse centinaia, di concessioni illegali, favorendo arricchimenti non leciti per milioni di euro. La Procura dell’epoca dubitò che tutto ciò, che tanto malaffare, fosse stato realizzato volontariamente, con dolo!!
Agli uomini di Girgenti Acque va il merito di aver di avere sottoposto alla Magistratura il quadro di malaffare portato avanti da uomini come Petrotto, come Graci, come Mattina. Ciò che emerge da questa indagine è un evidente quadro di marciume. Negli scorsi mesi, mi sono battuto per mandare a casa il sindaco Graci: mi erano e mi sono chiare le ragioni immonde che motivano Graci a resistere virtualmente incollato alla poltrona, persino dopo i pronunziamenti della Cassazione. Tornando con una battuta a Petrotto, vorremmo conoscere questi testi degli interventi, questi documenti contro la privatizzazione dell’acqua, le immagini di questi comizi, il clamore di queste battaglie, che Petrotto sostiene di avere pubblicamente condotto e che oggi avrebbero provocato le accuse calunniose nei suoi confronti. Il miglior riscontro alla coraggiosa denunzia di Giuseppe Giuffrida e di Girgenti Acque è dato proprio dalla mancanza assoluta di tali attività politiche e giudiziarie finalizzate a contrastare l’asserito malaffare della gestione privata dell’acqua. Abbiamo visto Petrotto aggredire ed insultare, in questi mesi.
Con una veemenza che non eguali: il bersaglio era, come la Magistratura potrà agevolmente verificare, un noto ingegnere di Racalmuto. E sarebbe anche utile comprendere, in questo quadro, quali siano le vere ragioni del livore che Petrotto nutre nei confronti di quest’altra sua vittima.
E’ quasi divertente riflettere sulla presunta pretesa di Petrotto di ottenere da Girgenti Acque una “indennità” da 1.700 euro mensili. Evidentemente, Petrotto avrebbe pensato di seguire il poco glorioso esempio di un suo caro amico. E’ il caso adesso, che si faccia pulizia, ad iniziare proprio dalle doverose dimissioni di Petrotto e Graci dalle cariche pubbliche ricoperte. Dovrebbero dunque seguire comunque l’esempio dell’avv. Mattina, che quanto meno si è immediatamente dimesso (probabilmente per evitare l’immediata revoca, ma comunque si è dimesso), liberando finalmente dall’imbarazzo gli enti amministrati.

Giuseppe Arnone
Consigliere comunale di Agrigento del PD

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